Volontariato

Sorprese: a Parigi oggi i no global contro Tabucchi

Alla manifestazione parigina contro Berlusconi promossa da Tabucchi si oppongono i no global con un manifesto firmato da Scalzone e De Luca

di Paul Ricard

La tecnica sarà quella della contestazione in stile ‘indiani metropolitani’, obiettivo la manifestazione europea anti-Berlusconi promossa da Antonio Tabucchi a Parigi nel tardo pomeriggio a place de la Bourse, contro il presunto “baratro totalitario” nel quale starebbe precipitando l’Italia. A denunciare che “Berlusconi non è un mostro, ma il mostruoso risultato delle politiche della sinistra” saranno Oreste Scalzone e un gruppo di militanti no global, che diffonderanno un appello sottoscritto tra gli altri anche dallo scrittore Erri De Luca, dall’editore Vincenzo Sparagna e dalla confederazione Cobas. “Noi militanti del movimento contro la globalizzazione capitalista – si legge nell’appello – non crediamo affatto che l’Italia sia un paese in preda ad una inarrestabile teledipendenza, vittima della ‘persuasione clandestina’ di una dittatura videocratica che avrebbe rapito la coscienza delle genti. Berlusconi e’ certo un potente magnate della televisione”, ma nonostante “il controllo della televisione pubblica insieme al possesso del suo potente network privato” venne “sconfitto nelle elezioni del 1996, il che dimostra che i confronti elettorali si vincono o si perdono anche per altre ragioni che riguardano, innanzitutto, le linee politiche e le scelte economiche e sociali. La possibilità di un altro futuro, come la battaglia contro Berlusconi, passa attraverso la lotta sociale, la forza delle moltitudini, la mobilizzazione delle donne e degli uomini sfruttati, dei migranti rinchiusi e espulsi”. Tabucchi e gli organizzatori della manifestazione parigina, sostengono i contestatori no global, “pensano che si possa e debba sconfiggere Berlusconi all’estero invocando una sorta d’ingerenza internazionale” che, invece, altro non è se non la “manifesta ammissione della propria incapacità a saper condurre una battaglia li dove la si deve affrontare e vincere: ovvero in Italia, come decine di migliaia di europei fecero venendo a Genova nel luglio scorso, e sui temi che toccano la vita concreta delle donne e degli uomini. Credono, in questo modo, d’aver trovato l’ennesima scorciatoia vincente, così invece finiranno nel precipizio”. E così Tabucchi e compagnia, concludono i no global, nell’attaccare Berlusconi dimenticano del tutto “questioni di rilevanza politica e sociale che toccano la vita concreta della gente comune, come la difesa dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori che tutela dai licenziamenti senza giusta causa, la nuova legge repressiva sui migranti e il progetto di privatizzazione dell’università”.


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