Welfare

Afghanistan, prigionieri per sbaglio picchiati da americani

Sono stati picchiati e rinchiusi in una gabbia, i 27 prigionieri afghani catturati per errore e poi rilasciati con tante scuse dopo due settimane

di Redazione

Sono stati picchiati e rinchiusi in una specie di gabbia, i 27 prigionieri afghani catturati per errore in un villaggio della provincia di Uruzgan e poi rilasciati con tante scuse dopo due settimane. Nell’azione morirono 21 afghani. Le forze americane credevano di aver catturato Taleban e membri di Al Qaeda, ma in realta’ la maggior parte lavorava per la nuova amministrazione, e fra loro c’era anche il capo della polizia locale, Abdul Rauf. Lo scrive oggi il Washington Post. Quattro dei 27 prigionieri hanno raccontato al giornale americano di essere stati picchiati brutalmente, tanto che due persero conoscenza. Altri hanno riportato costole e denti rotti. Portati a Kandahar, con le mani legate dietro la schiena e i piedi incatenati, sono stati tenuti in una specie di gabbia per due settimane. Poi i loro carcerieri si sono scusati e gli hanno liberati. La loro scarcerazione era stata resa nota mercoledi scorso. Secondo Jan Mohammed Khan, governatore della regione che comprende la provincia di Uruzgan, gli americani sono stati deliberatamente ingannati da qualcuno che ha fornito loro informazioni sbagliate. E quel qualcuno deve essere punito. Gli edifici attaccati in piena notte dalle forze americane il 24 gennaio nel villaggio di Hazar Qadam -racconta il Washington Post- erano una scuola e un ufficio del governo del distretto. Nella scuola dormivano i membri della locale commissione per il disarmo delle varie milizie ed erano stoccate le armi raccolte, mentre nell’ufficio dormivano il capo della polizia, con alcuni dei suoi uomini, funzionari governativi e sei detenuti nel carcere della polizia. Nelle zone rurali afghane capita spesso che la gente passi la notte nel posto di lavoro, se è troppo lontano da casa. Il Comando Centrale americano ha rilasciato i 27 prigionieri, ma finora non ha ammesso di aver compiuto errori, spiegando che una inchiesta è ancora in corso. Ma funzionari di Washington, ammettendo che qualcosa è andato storto, hanno spiegato che la Cia sta distribuendo riparazioni in denaro alle famiglie degli uccisi.


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