Economia

Desacrè, l’arte del riciclo sartoriale si fa moda

L'iniziativa di una cooperativa di Nuoro che punta sull'ecodesign, ma non solo. L’idea è partita nel 2013 da un collettivo femminile. Tra i prodotti, borse e accessori moda, costumi di scena per il teatro e installazioni artistiche. Pezzi unici con l’utilizzo di materiali di scarto: cinture di sicurezza, vele di windsurf, banner pubblicitari e persino tessuti della tradizione sarda o tagli di tappezzeria

di Luigi Alfonso

Abbinare la moda e la creatività al riciclo. Ecodesign, se preferite un termine che riassuma in una sola parola il concetto che ispira l’attività di Desacrè, acronimo di “Design Sartoriale Creativo Ecosostenibile”. L’iniziativa nasce come collettivo femminile nel 2013, a Nuoro, al termine di un corso organizzato dal Cesil di Gianfranca Bonamici sul “Riuso e riciclo sartoriale”. Dopo un interessante percorso didattico, i partecipanti hanno potuto disporre di spazi e macchinari messi a disposizione dal Comune di Nuoro e dal CESP (Centro Etico Sociale Pratosardo, nella zona industriale del capoluogo barbaricino) nell’ambito di un progetto di utilità sociale.

Attraverso questo progetto, il Collettivo Desacrè si è formato e ha potuto intraprendere l’attività di produzione di manufatti ecosostenibili. Grazie ad una collaborazione con la cooperativa sociale Lariso e il Comune di Nuoro, sono stati realizzati numerosi laboratori didattici su tecniche sartoriali, cucito creativo ed eco-sartoria.

Il primo embrione di collettivo, formato da 5 donne di età diverse e con differenti background alle spalle, si è trasformato ben presto nella coppia formata da Viviana Pes e Valentina Deriu, le socie fondatrici di quella che, nel 2018, è diventata una vera e propria realtà aziendale (cooperativa sociale Onlus). Viviana Pes ha 34 anni, è nata a Nuoro e si è laureata alla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, conseguendo il titolo di “Tecnico di progetto in abbigliamento”. A Desacrè, dal 2013, si occupa di progettazione e realizzazione di borse e accessori ecosostenibili, cura l’immagine coordinata e opera come docente nei laboratori didattici sulle tecniche sartoriali. È nuorese anche Valentina Deriu, che ha 44 anni e una maturità scientifica nel cassetto. Da otto anni ha il compito di realizzare borse e accessori ecosostenibili; inoltre, cura le pubbliche relazioni ed è docente nei laboratori didattici, dove si occupa in particolar modo dei soggetti più fragili e con disturbi dello spettro autistico.

«Dal 2014 al 2018 – spiega la presidente Viviana Pes – io e Valentina abbiamo sviluppato le collezioni Desacrè e testato le rispettive competenze trasversali lavorando nella struttura comunale del CESP gestita dalla cooperativa Lariso. Diciamo che è stata la nostra incubatrice, perché il sogno di costituire una cooperativa tutta nostra è nato proprio in quegli anni ed è diventato concreto soltanto dopo una serie di riflessioni e test, utili a capire che l’affinità lavorativa era tale da poterci permettere di creare una realtà strutturata in piena fiducia e armonia. Il processo produttivo legato ai prodotti di ecodesign è totalmente inverso rispetto al processo creativo convenzionale. È la ricerca della materia prima a dettare i passaggi successivi, mentre nell’ambito della moda solitamente si inizia con la progettazione, per procedere poi con l’acquisto dei materiali stabiliti nel progetto».

A livello stilistico, anche una persona non addetta ai lavori può notare un’evoluzione costante dei modelli e un’attenzione crescente alla selezione dei materiali e alla progettazione dei manufatti. La cooperativa opera nella progettazione e produzione di borse e accessori moda di ecodesign, nel re-fashion (il loro showrom propone una piccola selezione di capi second-hand, spesso rivisitati, modificati o restaurati), nella confezione di costumi di scena per spettacoli teatrali, ma anche in installazioni artistiche, corsi di formazione sartoriale ed ecosartoria per adulti, bambini e categorie protette. Ogni pezzo è unico e viene interamente progettato, tagliato e assemblato a mano. In questo modo si garantisce un costante controllo della qualità dei manufatti realizzati.

L’elemento che maggiormente caratterizza i prodotti ecosartoriali di Desacrè è l’utilizzo di materiali di riciclo, tra i quali spiccano le cinture di sicurezza recuperate da officine e sfasciacarrozze oppure le vele dei windsurf e i banner pubblicitari in pvc provenienti dal circuito museale, che conferiscono un’alta valenza artistica agli accessori realizzati. Questi materiali poveri vengono spesso accostati ai preziosi tessuti della tradizione sarda o a stampe vintage o, ancora, a tessuti naturali, tra cui gli abiti usati e i tagli di tappezzeria.

Desacrè può contare sul supporto di MEDSt@rts, progetto euromediterraneo per aspiranti imprenditori guidato dalla Fondazione di Sardegna e finanziato con oltre due milioni e mezzo di euro dal Programma ENI CBC Med: un’iniziativa di finanza inclusiva che abbraccia Italia, Grecia, Tunisia, Libano e Palestina con l’offerta di percorsi gratuiti di formazione e finanziamenti fino a diecimila euro per la creazione d’impresa.

«La scelta di creare una cooperativa con una propria sede – sottolinea ancora Viviana Pes – ha permesso alle socie di acquistare macchinari più adatti alla specifica lavorazione di materiali complessi come quelli di riciclo. Oggi siamo in espansione: Desacrè occupa un intero edificio su tre livelli nel centro storico di Nuoro. Attualmente utilizziamo il solo piano terra, dove hanno sede il laboratorio di produzione e lo showroom in cui è possibile acquistare i manufatti prodotti dalle designer della cooperativa e altri articoli di artigiani locali. Sono stati avviati i lavori di restauro e messa a norma dei piani superiori, dove vogliamo ampliare e differenziare le attività».

L’ecodesign, tuttavia, rappresenta il core-business di Desacrè. La cooperativa nuorese, al momento, è l’unica realtà in Sardegna ad aver ideato un circuito virtuoso che lega in maniera indissolubile artigianato artistico ed ecosostenibilità. Le socie hanno come obiettivo primario la creazione di accessori unici e di design con una percentuale di materia prima acquistata inferiore al 20%. Questo sistema, tra l’altro, consente alle imprese e agli enti che utilizzano teloni in pvc per scopi pubblicitari lo smaltimento a costo zero, e al contempo permette alle designer di avere materia prima senza costi aggiuntivi. «Spesso – confida Viviana – gli stessi fornitori utilizzano i servizi della nostra cooperativa per produrre merchandising ecosostenibile dai loro stessi materiali di scarto».

Oltre ai prodotti moda, Desacrè si occupa di servizi didattici. Allo stato attuale, le socie sono concentrate su progetti scolastici di alternanza scuola-lavoro, su tirocini d’inclusione del progetto sprar del Comune di Nuoro e su laboratori dedicati a soggetti svantaggiati con rapporto di uno a uno. L’obiettivo è quello di incrementare questa attività proponendo pacchetti per il doposcuola e percorsi didattici strutturati per adulti. Un altro servizio che verrà sviluppato riguarda la sfera dell’ospitalità. «A breve attiveremo una piccola struttura ricettiva al terzo piano dello stabile», annuncia la presidente. «Questo servizio permetterà di ampliare le attività perché ci rivolgeremo anche ai turisti e viaggiatori, offrendo loro l’alloggio e nuove esperienze basate sui principi dell’ecosostenibilità (laboratori di riciclo, workshop sulle erbe medicinali e spontanee, tour alternativi della città con mezzi elettrici). Sarà possibile inoltre attivare delle residenze artistiche all’interno dell’edificio».

Un altro servizio che la cooperativa vorrebbe offrire è l’attivazione di uno spazio co-working, un luogo multifunzionale da condividere con le Associazioni che si occupano di disturbi dell’apprendimento, dislessia, doposcuola, pratiche olistiche, naturopatia, in cui poter organizzare periodicamente mostre d’arte.

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