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“Vacciniamo il sole”, il messaggio illustrato dei bambini

Parchi vuoti, mascherine e ambulanze ma anche voglia di sole, di gioco e allegria: con matite e colori i più piccoli manifestano i movimenti del proprio inconscio. In occasione della Giornata internazionale del Disegno alcune delle illustrazioni realizzate dai piccoli accolti nei Villaggi Sos in Italia, Sri Lanka, Macedonia e Thailandia interpretati dallo psichiatra e psicoanalista Emanuele Caroppo

di Redazione

Il disegno infantile è uno “strumento” che aiuta i bambini a codificare le loro emozioni e la realtà che li circonda. Sta agli adulti interpretare i loro messaggi, a fronte soprattutto di un vissuto così critico e coinvolgente come è l’emergenza provocata dal Covid-19 che ha comportato cambiamenti sostanziali nelle loro reti familiari, relazionali, educative e sociali.

Sos Villaggi dei Bambini in occasione della “Giornata mondiale del disegno”, che si celebra il 27 aprile ha raccolto alcuni disegni fatti da bambini e bambine tra i 4 e gli 11 anni accolti nei Villaggi Sos in Italia, Sri Lanka, Macedonia e Thailandia. Nei loro disegni i bambini manifestano la sofferenza della pandemia ma, nello stesso tempo, anche capacità di resilienza dimostrando come la pandemia li abbia allenati a non distogliere mai lo sguardo da un futuro possibile e migliore di fronte alle difficoltà della vita.
A interpretare i disegni (qui raccolti in una piccola gallery) arrivati dall’Italia e dall’estero è il dottor Emanuele Caroppo – (Psichiatra e Psicoanalista della Società Italiana di Psicoanalisi – Segretario Generale Centro di ricerca universitaria He.R.A. – Università Cattolica del Sacro Cuore Mariarita Valentini – Psicologa – SATIS Centro clinico di Psicologia)

«I disegni realizzati dai bambini rilevano gran parte del loro vissuto di angoscia e di gravità degli eventi (sono rappresentate ambulanze, ospedali, barelle, mascherine, “regole” per contenere la pandemia e immagini del virus la cui sezione ricorda una corona che infetta il Sole e in un disegno l'intero sistema solare), ma evidenziano molti elementi di positività, speranza e amore verso la vita (supereroi che mettono la mascherina al Covid, bambini che tornano a giocare nei parchi, arcobaleni, fiori e cuori)», dichiara il professor Caroppo

«Alcuni bambini dividono con una linea il foglio in due: c'è un prima e un dopo, un passato e un presente/futuro, c'è chi si è ammalato di Covid-19 (si disegna nel suo letto nella prima metà del foglio) ma c’è la guarigione (nella seconda metà torna a giocare a pallone con gli amici), c'è chi ha vissuto la distanza dai fratelli, dai compagni di scuola, dalla famiglia ma c’è poi il momento del ritrovo. Alle nuvole che hanno oscurato il cielo nel pieno della pandemia si sostituisce un sole brillante, nella fantasia dei bambini, quando tutto questo sarà passato», continua.

«Poi ci sono disegni che raccontano la sofferenza nel contatto mancato (disegni di segmenti corporei, mani, volti con mascherine) e poi di nuovo la creatività che entra in gioco per fronteggiare la malattia personificata dal virus (In un disegno con fumetto un virus dice: “No, ho perso”. E l'altro personaggio raffigurato, un po' bambino e un po' supereroe risponde: “Finalmente!”)» afferma Caroppo.

Sos Villaggi dei Bambini si è da subito attivata a supportare i bambini a comprendere che le difficoltà possono essere affrontante e che attraverso comportamenti e strategie adeguate si arriva alla soluzione.

«L'attività creativa svolge una importante funzione equilibratrice nel complesso sistema della vita psichica del bambino», continua il professor Caroppo « i minorenni accolti nei Villaggi Sos cercano di adattare, ai propri desideri, ai propri sogni e alle proprie aspettative, le dimensioni reali, attraverso la trasformazione fantastica dei dati, degli oggetti e delle vicende concrete».

Attraverso un disegno è stata riprodotta la festa del Loi Krathong in Thailandia. Lanterne che illuminano il cielo nella notte di luna piena del dodicesimo mese del calendario Thai. Un rito antichissimo che segna un nuovo inizio, una rinascita.

«Un rito che per i bambini è necessario per sconfiggere il Covid-19, per vaccinare il sole di un nuovo giorno che arriverà dopo la notte più buia. E appare particolare il rapporto che i bambini d’oriente hanno con la Natura: forse più di tutti hanno compreso il monito Green e capito che la vera battaglia contro questa pandemia, e di quelle che potrebbero arrivare, passa in primo luogo da un contatto e un rispetto incondizionato dell’ambiente», conclude Caroppo.

In apertura si trova l’illustrazione della poesia di Renato, un ragazzo accolto nel Villaggio Sos di Ostuni. L’ illustratrice è Francesca Quatraro. L’idea è che con la musica, la poesia, le parole, questo ragazzo riesce a portare luce e colore in un mondo diventato tutto grigio.
La poesia è stata scritta lo scorso anno nel mese di maggio in piena pandemia per partecipare ad un concorso nazionale di poesia. Ha vinto il primo premio nella sezione dedicata alla sua fascia di età. La poesia ha vinto il primo premio della sezione D del Premio Nazionale di Lettere ed arti Città Viva 2020 indetto dall’associazione culturale Città Viva di Ostuni.

Questo il testo
Se potessi
Se potessi cambiare il mondo con un sorriso
sanerei le ferite di chi soffre e si dispera.
Se potessi pensare il mondo come il sole
vedrei nuova luce e tornerei a fidarmi dell’altro.
Se potessi affrontare il mio dolore
non ti direi che l'amore uccide la speranza”.
Se potessi dirti “Sorridi che la vita è meravigliosa”
il mondo si illuminerebbe di altri colori.
Se potessi raccontare il mondo con occhi diversi
penserei di essere felice di esistere.
Se potessi essere contento di vivere
mi direi ”Voglio essere parte di questo mondo”.
Se potessi esprimere quello che ho dentro,
alle persone che non amano se stesse
direi :”Voletevi bene”.
Hai ragione, è l'odio che uccide la speranza
ma anche l'amore con i suoi tormenti…
Spesso la rabbia è una nemica,
ricorda, soltanto la calma è tua amica.
Forse anch'io un giorno raggiungerò la pace
nei silenzi dei ricordi che fanno star male
e vivere per se stessi e indifferenti agli altri.
Se potessi, ti direi “Vivi la tua vita”,
anche quando credi che sia finita,
non è mai finita veramente.
Ricorda, non solo la speranza
ti aiuterà ad andare avanti,
ma soprattutto la tua volontà

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