Mondo

Medio Oriente: il sostegno delle ong italiane ai pacifisti

L’Associazione delle organizzazioni non governative (Ong) italiane esprime il proprio sostegno alle forze di pace palestinesi ed a quelle israeliane

di Redazione

L?Associazione delle organizzazioni non governative (Ong) italiane esprime il proprio sostegno alle forze di pace palestinesi ed a quelle israeliane, che si stanno finalmente mobilitando per porre fine all?occupazione e alla spirale della violenza e delle ritorsioni infinite. Le ONG italiane fanno appello alla comunità internazionale perché cessi, una volta per tutte, di applicare due pesi e due misure e prenda iniziative concrete per la protezione della popolazione civile, sottoposta quotidianamente ad ogni genere di abusi, dando via libera, in sede ONU, alla forza di interposizione che garantisca le popolazioni civili palestinesi ed israeliane e permetta la ripresa del dialogo. Valutano positivamente le dichiarazioni del Consiglio Affari Generali dell?Unione Europea del 28 gennaio, che pone fine, speriamo definitivamente, al troppo lungo silenzio dell?Europa e a cui dovranno necessariamente seguire atti concreti. Le ONG italiane, presenti da quasi vent?anni in Palestina con progetti di sviluppo e di sostegno alla società civile, in questi mesi non hanno assistito solo al circolo vizioso di disperazione e repressione, ma anche al crollo dell?economia locale (oltre la metà dei palestinesi sopravvivono oggi sotto la soglia di povertà) ed al venire meno delle speranze nella parte più costruttiva della società civile, stanca di essere umiliata, oppressa, traumatizzata, ridotta in povertà da un?occupazione trentennale. Per non parlare delle innumerevoli distruzioni di case, infrastrutture, campi coltivati, scuole, ospedali: i soli danni alle infrastrutture finanziate dall?UE o dai suoi stati membri ammontano ormai a 17 milioni di Euro. Le ONG italiane, i cui cooperanti e volontari non hanno mai lasciato la Palestina, ribadiscono la loro volontà di continuare a lavorare, perché questo è il modo migliore per opporsi all?occupazione, facendo sì che le attività dei progetti continuino, elaborandone di nuovi, facendosi portavoce della società civile palestinese. Le ONG italiane sono allo stesso tempo consapevoli che l?impegno per la cooperazione non può essere disgiunto da quello per la pace e per questo appoggiano tutte le iniziative che vanno nel senso di una soluzione politica e negoziata, senza volere stabilire un?assurda e inesistente simmetria tra le due parti: da un lato uno stato strutturato, con il quinto esercito più potente del mondo, dall?altro un popolo occupato, stremato, ridotto alla miseria e alla disperazione, con il proprio leader agli arresti domiciliari e umiliato davanti al mondo.


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