Famiglia

Lavoro domestico, boom delle colf

Rapporto di Federcasalinghe: 227mila lavoratori iscritti all'Inps. Otto su 10 sono donne

di Giampaolo Cerri

La domestica? Non è più soltanto lusso. È diventata talmente indispensabile che anche le famiglie più povere ormai non possono fare a meno di ricorrervi. Le famiglie italiane, infatti, cercano la colf più per necessità che per lusso. Lo rileva un rapporto dell’Eurispes, presentato oggi dalla Federcasalinghe, che ha calcolato che a servirsi di una collaboratrice domestica non é più soltanto l’alta borghesia, ma anche la media e la piccola e, talvolta, persino i soggetti disagiati che pur avendo livelli di basso reddito non rientrano tra quanti possono usufruire dell’assistenza dello Stato e devono ricorrere all’offerta privata di servizi. Il rapporto calcola che sono ben 227.249 i collaboratori domestici iscritti regolarmente nelle liste dell’Inps. Tra essi ben l’87,1% è costituito da donne. Dei lavoratori domestici, pero’, quattro persone su cinque sono irregolari: tradotte in percentuale sono ben il 76% le persone che lavorano in nero nel settore della collaborazione domestica. Ma come si distribuisce la collaborazione domestica nel nostro Paese? Il primato -secondo i dati- spetta all’area del nord-ovest con 43.947 persone in Lombardia e 21.537 in Piemonte). Grande concentrazione di colf anche al centro che raccoglie ben 44.778 collaboratori nel solo Lazio e 22.583 in Toscana. Un primato d’eccezione, rispetto alle altre regioni meridionali, spetta alla Sardegna che, con 8.222 donne iscritte rappresenta la regione del sud con il maggior numero di collaboratrici. 98, 1 donne su 10 mila svolgono la professione di collaboratrice domestica contro la media delle regioni del Sud e delle isole che è di 30,9 donne su 10 mila.


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