Salute

Aids/Sudafrica: negare l’accesso ai farmaci è “peccato”

Lo ha detto l'arcivescovo anglicano Njongonkulu Ndungane, che ha condannato la gestione irresponsabile del governo di Città del Capo

di Benedetta Verrini

L’arcivescovo anglicano del Sud Africa, Njongonkulu Ndungane, ha definito la politica del governo, che nega l’accesso alla nevirapina per la prevenzione della trasmissione materno-fetale, un “peccato”.
Come è noto, il governo del Sudafrica si è appellato contro la corte suprema, che ha emesso un’ordinanza che impone al governo di favorire l’accesso alla nevirapina, un farmaco che riduce la trasmissione perinatale del 50% circa. Il governo obbietta che il farmaco sarebbe costoso e che non esistono dati chiari sul profilo di sicurezza. Gli esperti sostengono invece che si tratta di un farmaco “salvavita” con effetti collaterali contenuti. Ndungane ha dichiarato, “Se la vita dei bambini dipende dal farmaco, ma la madre non può riceverlo, questo è un peccato. Si tratta di un azione immorale”, aggiungendo, “quando il governo ostacola i nostri diritti, allora ha oltrepassato i propri limiti”.
Ha aggiunto inoltre che l’AIDS dovrebbe essere dichiarato “emergenza nazionale”. Dopo aver ottenuto dalle case farmaceutiche la fornitura gratuita di nevirapina per cinque anni, due province sudafricane hanno deciso di distribuire il farmaco, contravvenendo le indicazioni del governo nazionale. In Sudafrica, circa un quarto delle donne in gravidanza sono sieropositive, ed oltre 70,000 bambini si infettano ogni anno durante il parto.
Il governo nazionale sudafricano, guidato da Thabo Mbeki, che ha messo in discussione il legame tra HIV e AIDS, è ancora nell’occhio del ciclone per il criminale approccio al problema della lotta all’ HIV/AIDS.
Info: www.consumietici.it

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