Mondo

Noam Chomsky: “I terroristi sono gli USA”

Sérgio Dávila del "Folha de S.Paulo" intervista Noam Chomsky presente a Porto Alegre in occasione del II Forum sociale mondiale

di Redazione

Per l?opinione pubblica statunitense il filosofo del linguaggio Noam Chomsky costituisce insieme alla scrittrice Susan Sontag e al giornalista Richard Reeves il trio degli anticristi. A causa delle loro opinioni tutti e tre sono stati spesso oggetto di attacchi sia verbali che giornalistici e dopo l?11 settembre molti circoli intellettuali li annoverano fra le persone non grate. Non c?è da stupirsi. Secondo il parere di Chomsky i veri terroristi sono gli USA. Ecco come ce lo spiega in questa intervista rilasciata alla Folha per e-mail: “Gli intellettuali dell?Occidente devono avere una buona riserva di disciplina per ?non percepire? che la cosiddetta ?guerra contro il terrore? viene condotta proprio dal Paese che ha meritato più condanne da parte delle istanze internazionali a causa delle sue pratiche terroristiche”. Chomsky arriva in Brasile domani per partecipare al Forum Sociale Mondiale che si svolge in Porto Alegre in parallelo al Forum Economico Mondiale di New York. Professore di linguistica presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), nel tempo libero esercita fin dai tempi della guerra del Vietnam la professione che preferisce, quella di critico del governo degli Stati Uniti, dei suoi alleati e della globalizzazione. I suoi detrattori dicono che non fa che ripetere sempre la stessa musica. Per i suoi difensori, se non fosse per lui l?ambiente intellettuali degli Stati Uniti sarebbe monocorde. A suo avviso dopo l?11 settembre il mondo è cambiato in meglio o in peggio? Per secoli l?Europa e i suoi successori hanno praticato il terrore su vasta scala e hanno commesso delle atrocità nel resto del mondo. L?11 settembre essi sono stati per la prima volta oggetto dello stesso genere di atrocità. Ovviamente la reazione è stata estremamente violenta e i due paesi che l?hanno capeggiata, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, hanno una vasta esperienza nello sterminio dei popoli considerati ?subalterni?. “Gli intellettuali dell?Occidente devono avere una buona riserva di disciplina per ?non percepire? che la cosiddetta ?guerra contro il terrore? viene condotta proprio dal Paese che ha ricevuto più condanne da parte di istanze internazionali come il Tribunale Internazionale di Giustizia di L?Aia e il Consiglio di Sicurezza dell?ONU, la cui risoluzione è stata accolta con il veto degli USA e l?astensione del Regno Unito. L?attacco ai civili afgani è tanto selvaggio e distruttivo come l?attentato che l?ha motivato ma viene quasi ignorato dai media internazionali perché, a differenza dall?attacco alle Twin Towers, non sfugge alla regola storica. Occorre dire che questa famigerata ?guerra? gode di appoggio principalmente presso quei paesi che, come la Russia, sono in cerca di legittimità per le proprie atrocità in Tchetchenia. Complessivamente e almeno per il momento il mondo è mutato in peggio. I responsabili degli attacchi dell?11 settembre hanno commesso un crimine orribile non soltanto contro le vittime nordamericane ma anche contro i poveri di tutto il mondo perché hanno messo in moto un catena i cui anelli deboli sono i paesi poveri in cui le istituzioni democratiche sono fragili e i diritti umani non vengono rispettati. La situazione dell?Afganistan non è migliorata dopo la sconfitta dei Talebani? In primo luogo pochi sanno che gli aiuti umanitari che gli Stati Uniti continuano a propagandare agli afgani cominciano ad uscire adesso, quattro mesi dopo le promesse. Inoltre, coloro che stanno salendo al potere in Afganistan condotti per mano dagli Stati Uniti sono gli stessi che negli anni novanta portarono il popolo alla miseria totale e prepararono il terreno per l?insorgenza e la vittoria dei Talebani. Anche lei ritiene che Bush sia l?uomo giusto al posto giusto come sembrerebbero indicare i sondaggi? La domanda presuppone che ciò che Bush sta facendo sia giusto. Questo sarebbe in grado di affermarlo soltanto chi è d?accordo con il terrorismo, la violenza e le atrocità su vasta scala. Io non lo sono affatto. Per quanto riguarda i risultato dei sondaggi, io ci andrei piano. Quando la domanda dell?intervistatore allude all?uso della violenza per colpire i responsabili degli attentati, il popolo nordamericano si trova massicciamente d?accordo. Ma non appena si accenna alle inevitabili morti civili il consenso cala in maniera vistosa. Il presidente Fernando Henrique Cardoso si autodefinisce un socialista democratico. Lei è d?accordo? Ho una opinione molto chiara al riguardo, può stare certo, ma preferisco non manifestarla. Se la invitassero al Foro Economico di Davos che si terrà a New York ci andrebbe? Soltanto per stare a fianco di coloro che manifestano contro… Cosa intende fare nel Foro di Porto Alegre? Non ho un programma preciso, ma condivido l?intera agenda, che punta a mettere fine a questa globalizzazione comandata dalle multinazionali che non fornisce vie di uscita a nessun problema della società globalizzata.


Traduzione di Delia Tasso

Articolo originale: Para Chomsky, EUA são os verdadeiros terroristas


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA