Formazione

Immigrazione: Vaticano e Unhcr criticano l’Australia

Anche il Papa, secondo l'ambasciatore australiano presso la Santa Sede, ha espresso ''profonda inquietudine'' per la detenzione obbligatoria dei "richiedenti asilo"

di Redazione

Ancora critiche a largo raggio al governo conservatore australiano per il trattamento dei boat people, per lo più mediorientali, che hanno raggiunto o tentato di raggiungere le sue coste su vecchi barconi indonesiani. Anche il Papa, secondo l’ambasciatore australiano presso la Santa Sede, ha espresso ”profonda inquietudine” per la detenzione obbligatoria dei ‘richiedenti asilo’, tra cui molte donne e bambini, in remoti campi di detenzione. E a Ginevra alti funzionari dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu hanno rinnovato le loro critiche in un colloquio con il ministro degli Esteri australiano Alexander Downer. ”Il Pontefice e’ piuttosto contrariato per come il governo australiano sta affrontando il problema dei boat people” ha dichiarato l’ambasciatore australiano presso l’Irlanda e la Santa Sede Bob Halverson ad un giornale di Melbourne. I campi di detenzione e il dirottamento in altri centri in piccole isole del Pacifico destano profondo sconcerto in Vaticano, ha detto. Il primo ministro John Howard ha replicato pero’ da New York di non aver ricevuto alcuna lamentela dal papa. ”Se Sua Santita’ desiderasse dire qualcosa su questioni australiane, mi risulta che lo farebbe tramite il nunzio papale a Canberra”, ha detto. In un rapporto della Oxfam, maggiore organizzazione australiana di assistenza all’estero, leader religiosi e politici denunciano la politica di detenere in piccole isole del Pacifico i profughi diretti in Australia e intercettati dalla sua marina, definendola una distorsione dei programmi di aiuti e una causa di instabilita’ nella regione. Mentre il ministro dell’Immigrazione Philip Ruddock torna oggi da una visita in Papua Nuova Guinea e Nauru, che ospitano campi di detenzione in cambio di aiuti economici australiani, la Oxfam ritiene che la ‘Pacific solution’, adottata da Canberra lo scorso agosto, equivale a ”scaricare” oltre 2000 richiedenti asilo in isole del Pacifico che vengono trattate ”come prostitute”. Oltre 250 boat people afgani nel campo di Woomera,nel deserto a nord di Adelaide, sono stati in sciopero della fame per 16 giorni, molti si sono cuciti le labbra con il cotone e diversi hanno tentato il suicidio, in protesta contro le lunghe attese durante l’esame delle domande di asilo. Un gruppo di negoziatori governativi ha raggiunto un accordo con i detenuti mercoledi’ scorso, promettendo un’esame sollecito delle domande di visto. Intanto si aggravano le spaccature nell’opposizione laburista che ha finora assicurato pieno sostegno bipartisan alla politica di immigrazione, mentre si moltiplicano le manifestazioni di protesta nella maggiori citta’. ”Mi vergogno di non aver parlato prima”, ha detto ieri il ministro ombra per gli affari aborigeni Carmen Lawrence, uno dei piu’ autorevoli esponenti del partito, in una manifestazione anti-detenzione a Perth.


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