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Da Avsi un appello per intervenire in Congo dopo il risveglio del vulcano Nyiragongo

Migliaia di persone hanno perso tutto a causa dell’eruzione del vulcano Nyiragongo. L’ong è in prima linea per portare aiuto immediato agli sfollati soprattutto bambini con la campagna #CourageGoma

di Redazione

Migliaia di persone hanno perso tutto a causa dell’eruzione del vulcano Nyiragongo. L’ong AVSI in prima linea per portare aiuto immediato agli sfollati soprattutto bambini.

In Congo, sabato 22 maggio il vulcano Nyiragongo si è risvegliato dopo vent’anni e minaccia la vicina città di Goma.

Il Nyiragongo è uno dei vulcani più attivi e pericolosi al mondo; l’eruzione del 2002 aveva causato 250 morti, più di 120.000 sfollati e la distruzione del 15% di Goma. Goma è la capitale del Nord Kivu, dista solo 20 chilometri dal vulcano e conta 650.000 abitanti secondo fonti ufficiali, due milioni secondo le stime.

L’ong AVSI lancia un appello urgente per intervenire al più presto e fornire agli sfollati aiuto e beni di prima necessità.

«Al momento non possiamo escludere un'eruzione a terra o sotto il lago Kivu, che potrebbe verificarsi molto presto e senza alcun segnale di avvertimento», ha sottolineato il generale Constant Ndima, governatore militare.

I dati della tragedia

  • 3 centri sanitari e 12 scuole distrutte

  • 4.500 famiglie (circa 20.000 persone) senza casa

  • 150 bambini sono stati separati dalla propria famiglia e 170 minori risultano dispersi (Fonte: Unicef)

  • 500.000 persone senza energia ed acqua. Il rischio di epidemie aumenta.

I fatti

Sabato 22 maggio, l’eruzione del vulcano Nyiragongo ha provocato una colata di lava in direzione nord-est che ha preso una velocità considerevole e prima di mezzanotte ha raggiunto i primi centri abitati, fino alla periferia nord di Goma.

Nella notte tra sabato 22 maggio e domenica 23 il panico ha spinto alla fuga immediata migliaia di persone verso il Ruanda e dopo una sequenza di terremoti che ha reso inaccessibili molte case e uffici, l’allerta resta alta. Giovedì 27 maggio le autorità di Goma, vista la situazione del cratere pieno di lava, hanno ordinato l'evacuazione di parte della città, provocando una fuga disordinata verso il Ruanda o altre località interne sicure.

L'azione di AVSI

AVSI è in prima linea in questa crisi e lunedì 24 maggio lo staff è entrato nella zona più colpita dall’eruzione, per una prima stima dei danni e dei bisogni degli abitanti dei quartieri Ngangi et Ndosho.

Mercoledì 26 maggio l’ufficio di AVSI e la casa degli espatriati a Goma, seriamente danneggiati dallo sciame sismico che ha seguito l’eruzione, sono stati chiusi e lo staff messo in sicurezza.

Giovedì 27 maggio lo staff internazionale è stato trasferito nella base AVSI a Kigali, in Ruanda (a 160 chilometri da Goma), e lo staff congolese si è spostato nella cittadina di Sake, 20 chilometri a ovest di Goma.

Da Kigali e Sake siamo già operativi per avviare un intervento immediato sulla base dei principali bisogni identificati:

  • Protezione all’infanzia: allestimento di centri di sostegno psico-sociale dedicati all’infanzia. Identificazione dei bambini non accompagnati e relativo ricongiungimento con le famiglie di origine, nel caso queste vengano identificate, o in famiglie per un'accoglienza temporanea.

  • Educazione: distribuzione di kit scolastici e allestimento di scuole di emergenza, per garantire la continuità scolastica ed educativa di bambini ed adolescenti sfollati.

  • Strutture di prima accoglienza nelle aree a maggiore concentrazione di popolazione sfollata.

  • Cibo: distribuzioni immediate di viveri per rispondere ai bisogni primari della popolazione sfollata.

  • Igiene: fornitura di acqua e distribuzione di kit, volti a preservare l’igiene e a scongiurare la diffusione di malattie.


Dona ora e partecipa alla campagna di raccolta fondi per gli sfollati congolesi

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