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Azzardo: in Piemonte la legge regionale no slot ha prodotto solo benefici, perché cancellarla?

Gli allarmi lanciati sul versante occupazionale per legittimare la cancellazione della legge anti azzardo sono smentiti dalla realtà: tra assunzioni e cessazioni nelle tabaccherie si è registrato un saldo attivo, con + 26 assunti nel 2019.

di Redazione

«Vogliamo rivolgere un appello al Presidente del consiglio regionale Stefano Allasia e a tutti i consiglieri dell’attuale maggioranza: non cancellate la legge regionale sul gioco d’azzardo, l’avete votata anche voi, pertanto date prova di coerenza politica con le scelte di allora»: lo affermano Gianna Pentenero e Antonio Saitta, rispettivamente assessore al Lavoro e alla Sanità della ex Giunta Chiamparino.

«Cancellare la legge regionale 9/2016 sul contrasto al gioco d’azzardo patologico sarebbe un errore molto grave e del tutto ingiustificato, a fronte di dati che dimostrano, senza ombra di dubbio, che grazie a questa normativa in Piemonte abbiamo salvato molte famiglie. Vogliamo ricordare che questa legge ha raccolto le istanze giunte da diverse amministrazioni locali piemontesi, è frutto di un lavoro di sintesi tra il disegno di legge predisposto dalla Giunta e le proposte di legge avanzate dall’allora minoranza, che oggi guida la Regione. Le legge fu approvata all’unanimità, con la condivisione di tutte le forze politiche. Che cosa è successo dopo? Cosa è scattato nella mente degli esponenti di quelle stesse forze politiche, in primis la Lega, che allora votarono quelle norme? Tutte le leggi sono migliorabili, certo, ma se i dati confermano i risultati ottenuti, perché fare un passo indietro?»

Anche gli allarmi lanciati sul versante occupazionale, spiegano i due ex assessori, «sono smentiti dalla realtà: il saldo tra assunzioni e cessazioni nelle sale gioco è, nel 2019, pari a “- 3”, mentre nelle tabaccherie si è registrato un saldo attivo, ovvero “+ 26” assunti nel 2019. Non esistono ragioni per dover cedere di fronte alla pressione di lobby evidentemente molto convincenti se sono riuscite in pochi anni a far cambiare l’opinione di chi nel 2016 sostenne convintamente questa legge. La dipendenza dal gioco d’azzardo patologico è una piaga sociale, distrugge psicologicamente ed economicamente tante persone e famiglie. Mettere un argine a questo fenomeno dovrebbe costituire una priorità per la politica, mentre sarebbe davvero contraddittorio da un lato favorire l’azzardo e dall’altro continuare a investire in prevenzione e nei servizi sul territorio, che peraltro portano avanti un importante lavoro»

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