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Nasce la scuola di Cooperazione Internazionale di Coopi

Proprio in questi giorni parte la quinta edizione dei corsi di formazione professionale per le figure di Capo progetto e Amministratore/trice di progetto nella cooperazione internazionale, che consentiranno a 22 studenti di impiegarsi professionalmente nelle attività umanitarie all’estero

di Redazione

Proprio in questi giorni parte la quinta edizione dei corsi di formazione professionale per le figure di Capo progetto e Amministratore/trice di progetto nella cooperazione internazionale, che consentiranno a 22 studenti di impiegarsi professionalmente nelle attività umanitarie all’estero. Tali corsi, portati avanti dal 2017 dalla Fondazione COOPI e dal CAPAC – Politecnico del Commercio di Milano, fanno parte di una iniziativa volta a formare operatori umanitari altamente qualificati dal punto di vista tecnico, manageriale e gestionale e che confluirà nella costituenda “Scuola della Cooperazione Internazionale – Formazione Professionale”.

Le novità dei corsi in partenza sono due: innanzitutto, i due corsi hanno preso avvio in parallelo e non separatamente come in precedenza; in secondo luogo, i corsi saranno erogati on line, il che ne fa un punto di forza, come hanno dimostrato le recenti esperienze.

Gli attuali percorsi in Capo progetto e Amministratore/trice di progetto umanitario sono strutturati in maniera modulare: ciò consente di erogare alcuni argomenti specifici alle classi separate e di proporre gli argomenti trasversali alla classe mista. Inoltre sono tenuti in modalità sincrona e online: tale caratteristica, resa obbligatoria in un primo momento a causa del Covid-19, si è rivelata una potenzialità, perché ha permesso di includere una platea nazionale, ma anche di espatriati, che senza dover sostenere spese di viaggio, vitto e alloggio hanno potuto frequentare i corsi. La prossima sfida sarà quella di condurre i corsi in lingua (inglese o francese) per potersi rivolgere ad un pubblico ancora più vasto ed eterogeneo.

I tratti distintivi dei corsi sono, da una parte, la qualità della docenza e, dall’altra, la certificazione delle competenze acquisite. I docenti sono professionisti della cooperazione internazionale, preventivamente formati per svolgere attività di insegnamento in modo interattivo, capaci di includere esercitazioni pratiche e verifiche dell’apprendimento; all’avvio dei corsi, inoltre, sono previste sessioni formative per allineare le competenze pregresse dei partecipanti, allo scopo di consentire una maggiore efficacia dell’attività. Poiché il CAPAC, infine, è un ente di formazione professionale accreditato presso Regione Lombardia, il corso rilascia una certificazione delle competenze acquisite, valevole in tutta l’Unione europea.

La sperimentazione condotta con i corsi di Capo progetto e Amministratore/trice di Progetto ha messo le basi alla costituenda “Scuola della Cooperazione Internazionale – Formazione professionale”. I suoi obiettivi? La formazione professionale di coloro che vogliono lavorare nell'ambito della cooperazione internazionale e la formazione continua/ permanente di operatori della cooperazione internazionale, al fine di migliorare i processi di lavoro e favorire i percorsi di carriera nelle Organizzazioni Non Governative.

Gli elementi caratterizzanti la Scuola di Formazione Professionale sono: la definizione costante dei bisogni formativi e occupazionali; il know-how operativo e tecnico nella gestione di progetti, nella progettazione modulare e nella formazione; le opportunità di lavoro e di tirocinio all’estero dei partecipanti ai corsi; la possibilità di certificazione, con valore in tutta l’Unione Europea, delle competenze acquisite.

L’iniziativa della “Scuola della Cooperazione Internazionale” è nata dallo studio e dalla riflessione sull’importanza della formazione professionale, sull’inserimento lavorativo nel settore della cooperazione internazionale e sulla qualificazione e aggiornamento del personale in servizio, sia espatriato che locale. Ad oggi, si sono proposti 100 candidati in media ad ogni corso erogato; sono stati selezionati tra i 12 e i 15 partecipanti a corso; quasi il 90% del totale è partito per un’esperienza professionale nel settore umanitario.

Credit foto: Coopi, Elisa Paci e Federico Ponti in un'aula della scuola di Al Muktaz

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