Formazione

Tossicodipendenza: successo per vaccino anticocaina

La prima fase di sperimentazione si è conclusa con risultati incoraggianti

di Gabriella Meroni

Un vaccino contro la cocaina, una sostanza che renda il cervello “impermeabile” alla droga. È quanto si sta sperimentando alla Yale University, con esiti – siamo appena al termine della prima fase di sperimentazione clinica, cioè su pazienti umani – apparentemente molto positivi. “In effetti, al momento, il problema fondamentale è rappresentato dal dosaggio corretto del farmaco”, dice il professor Thomas Kosten, docente di psichiatria alla Yale School of Medicine, che coordina il progetto. “Per il resto il vaccino si è rivelato sicuro e privo di effetti collaterali. E dimostrare questo era proprio lo scopo della prima fase di sperimentazione”.

A questa prima fase hanno partecipato 34 soggetti, tutti cocainomani in astinenza, che sono stati tenuti sotto controllo in un residence, e cui è stato somministrato il vaccino secondo un ciclo di tre iniezioni al mese. Dopo tre mesi, 24 pazienti sono stati sottoposti a un primo controllo, e 15 sono stati seguiti per un anno intero. “In questo modo abbiamo verificato che il TA-CD, questo è il nome del vaccino, è ben tollerato, non dà significative reazioni avverse e crea anticorpi nei confronti della cocaina. Li abbiamo trovati per la prima volta dopo la seconda iniezione, hanno avuto il loro picco dopo tre mesi, e hanno cominciato a scemare, fino a scomparire, dopo un anno”.

È proprio l’azione di questi anticorpi che blocca la cocaina: il vaccino funziona infatti ‘legando’ la droga agli anticorpi, che entrano poi nella circolazione sanguigna e arrivano al cervello. Ma qui la presenza degli anticorpi fa sì che la cocaina, a essi legata, non riesca a superare la barriera emato-encefalica, cioè quel filtro di sbarramento che impedisce al sangue di portare sostanze tossiche al cervello. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul numero di gennaio della rivista Vaccine.

Alla seconda fase della sperimentazione clinica partecipano 150 pazienti: lo scopo, questa volta, sarà quello di determinare il dosaggio corretto per ogni grado di dipendenza, in modo da poter arrivare a un effetto più lungo del farmaco.

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