Sono un esercito di almeno 86.000 persone – 16.000 sono minorenni – i senzatetto in Francia. Le cifre della prima indagine su chi non ha casa, raccolte dall’Insee, sono senz’altro inferiori al fenomeno reale, quasi impossibile da recensire.
In realta’ nel numero di 86.000 persone ci sono coloro che non hanno un tetto ma dormono in centri di accoglienza o hanno un ricovero di fortuna, una baracca o simili. L’Insee, l’istituto di statistica, ha impiegato tre anni per misurarsi per la prima volta con il fenomeno Sdf (Sans domicile fixe),
finora recensito soltanto da associazioni caritatevoli. Gli agenti del censimento hanno svolto la loro inchiesta per una settimana in tutti i centri di accoglienza o di distribuzione di pasti caldi di Francia. Sono stati contati 63.500 adulti e 16.000 minori, per lo piu’ bambini, ai quali l’Insee ha aggiunto i 6.500 stranieri in attesa di asilo in Francia.
La cifra, pure altissima per un paese come la Francia, non tiene pero’ conto di tutti quei senzatetto che nella settimana di inchiesta non si sono recati nei centri di accoglienza sotto osservazione. A Parigi il fenomeno dei clochard che sopravvivono con le elemosine della gente del quartiere, senza mai avere contatti con organizzazioni, e’ estremamente visibile. La maggioranza dei senzatetto si lamenta per le condizioni di accoglienza dei centri, che sono troppo spesso al completo la sera e chiudono alle 6 o alle 7 del mattino. Caratteristica quasi universalmente diffusa, l’incertezza sul domani e anche sulle modalita’ in cui saranno soddisfatti bisogni elementari, vestirsi, mangiare, lavarsi. Due su tre si dicono ”isolati” e percentuali molto superiori alla media della popolazione soffrono di depressione, insonnia e disturbi psichici.
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