Mondo

Cina: due anni all’importatore di Bibbie

L'uomo, un protestante di Hong Kong, rischiava la pena di morte. Era accusato di aver introdotto illegalmente in Cina migliaia di esemplari dell'Antico testamento

di Benedetta Verrini

È stato condannato ieri a due anni di prigione da un tribunale di Fuqing (provincia del Fujian), per aver introdotto illegalmente Bibbie in Cina, il 38enne uomo di affari di Hong Kong, Lai Kwong-keung. Lo riferisce l’agenzia Misna, che ricostruisce anche le tappe di questa delicata vicenda giudiziaria, per la quale l’uomo rischiava la pena di morte. Lai Kwong-keung, protestante, era stato arrestato nel maggio 2001 mentre cercava di trasferire 16.280 copie della Bibbia da Hong Kong alla Cina continentale. I sacri testi gli erano stati richiesti da un gruppo religioso chiamato “Shouters” (“Coloro che gridano” la loro devozione a Gesù Cristo) con circa 500mila seguaci, messo al bando dalle autorità di Pechino nel 1996. Dopo l?arresto Lai Kwong-keung era stato accusato da Pechino di “aver usato un culto malefico per minare l?ordine costituito”. Questa imputazione avrebbe potuto costargli, appunto, la pena di morte. Osservatori indipendenti rilevano che la pena relativamente lieve comminata a Lai Kwong-keung è probabilmente dovuta all?intervento del presidente degli Stati Uniti George W. Bush, che di recente aveva parlato in sua difesa. Bush è atteso in visita ufficiale nella Repubblica popolare cinese fra circa tre settimane. Info: www.misna.org


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