Politica
Caregiver, le promesse della ministra Stefani
Fish e Fand questa mattina hanno incontrato la ministra Stefani, raccogliendo rassicurazioni circa la volontà di intervenire sul tema dei caregiver attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, concertato con il ministro del lavoro
di Redazione
Rassicurazioni dalla ministra Erika Stefani circa la volontà di intervenire sul tema dei caregiver «attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico, concertato con il ministro del lavoro, Andrea Orlando, che possa sollecitare al più presto al Senato l’avvio della discussione sulla proposta di legge, fortemente voluta da Fish e Fand, che è stata presentata quasi un anno fa». Con queste parole Vincenzo Falabella, presidente della Fish, sintetizza l’incontro di questa mattina fra la ministra, la Fish e la Fand. Insieme ai presidenti delle due federazioni, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, c’era anche Roberto Speziale vice-presidente della Fish: si è discusso dell'aggiornamento del piano vaccinale ma soprattutto della legge sui caregiver, ferma da troppo tempo in Senato. Il disegno di Legge A.S. n. 1461: “Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare” sarà la base di partenza sulla quale intervenire, anche attraverso le sollecitazioni e gli emendamenti presentati dalle due associazioni.
«Un intervento legislativo, a nostro avviso, dovrebbe tendere principalmente a costruire un chiaro ed esigibile sistema integrato di supporti, sostegni e servizi che consenta ai caregiver familiari di poter assolvere al meglio alla loro funzione, ma allo stesso tempo di non dover rinunciare o comprimere la propria qualità di vita o gli stessi spazi vitali e lavorativi», continua Falabella. «In questo senso, riteniamo che occorra agire, qui ed ora, oltre che a livello economico, soprattutto a livello previdenziale ed assistenziale, in modo da garantire, nel lungo periodo, ai caregiver, di accedere ad un percorso pensionistico agevolato. Confidiamo negli impegni che sono stati presi per tutelare i familiari delle persone con disabilità, i quali hanno agito, spesso, in sostituzione dei servizi pubblici».
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