Famiglia

Bicamerale infanzia: luci e ombre del Congresso di Yokohama

La presidente della commissione parlamentare, Maria Burani Procaccini, ha illustrato a deputati e senatori i risultati della conferenza mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei minori

di Benedetta Verrini

La Commissione bicamerale per l’Infanzia si è riunita in questi giorni per fare il punto sul Congresso Mondiale di Yokohama, che alla fine di dicembre ha raccolto i rappresentanti di centinaia di Paesi per trattare del problema pedofilia e della lotta allo sfruttamento sessuale dei minori nel mondo. Nella seduta del 16 gennaio la presidente Maria Burani Procaccini ha fatto un’ampia relazione ai componenti della Commissione. “Il Congresso si è concluso con l’adozione di un documento finale e di una lista di dichiarazioni che distinguono le posizioni di alcuni paesi o gruppi di paesi tra cui l’Unione europea – ha spiegato la presidente -Nei tre giorni di intenso lavoro che si sono succeduti nella sessione plenaria, i capi delle delegazioni hanno illustrato lo stato di realizzazione sul piano nazionale delle misure di contrasto al fenomeno e di protezione e recupero delle vittime, e sono stati presentati i rapporti sui temi indicati. Parallelamente si sono svolti i numerosissimi seminari nei quali sono stati approfonditi specifici aspetti delle tematiche trattate, sono stati presentati studi ed analisi svolti localmente, nonché esperienze, buone pratiche, progetti e programmi, attività specifiche realizzate dalle istituzioni nazionali, dagli organismi non governativi, dalle agenzie intergovernative. Quanto all’Italia, è stato fatto il punto sulle norme in tema di prevenzione e repressione del fenomeno (leggi 15 febbraio 1996 n. 66, 28 agosto 1997 n. 285, legge 23 dicembre 1997 n. 451 e 3 agosto 1998 n. 269), sulla cooperazione internazionale in sede bilaterale e multilaterale perseguita dal Governo italiano, e sulle politiche attuali (in primo luogo in materia di formazione) per l’implementazione delle politiche del Governo italiano per la lotta al fenomeno dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori”. In proposito è stata annunciata solennemente la decisione del Governo italiano di concedere un finanziamento di 10 miliardi all’UNICEF per Programmi-Paese da realizzarsi nella regione del sud-est asiatico nel settore della lotta allo sfruttamento ed al traffico dei minori: obiettivo del programma è di ridurre la vulnerabilità dei minori oggetto di sfruttamento economico e di esclusione sociale. “Se dal punto di vista dei numeri il Congresso ha registrato dati positivi (circa 3000 partecipanti da 134 Paesi – tre volte il numero dei partecipanti al Congresso di Stoccolma -, 107 seminari, un numero imprecisato ma molto grande di ONG partecipanti) – continua Maria Burani Procaccini – dal punto di vista del consenso della comunità internazionale alla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori emergono alcuni punti critici: il linguaggio del documento finale appare debole rispetto alle aspettative, ed anche rispetto agli impegni di Stoccolma. La stessa soluzione di compromesso alla fine accettata di concludere il Congresso mantenendo il testo del documento finale che era stato in precedenza negoziato ma aggiungendo una lista di dichiarazioni di paesi che volevano a vario titolo una rinegoziazione del testo, non ha certo agevolato l’approvazione di un documento finale che inviasse un messaggio «forte» ed univoco. Inoltre, contrariamente al precedente Congresso, una serie di contrasti di fondo sono infatti emersi nelle posizioni dei paesi: ai paesi europei, che premevano per un linguaggio più avanzato ed impegnativo della dichiarazione finale, ritenuta troppo «debole», si è opposta un’eterogenea coalizione formata da Stati Uniti, Iran e alcuni paesi arabi, che la ritenevano invece troppo avanzata e sottoponevano proposte di «annacquamento» del testo”. La presidente ha aggiunto che ai problemi politici tra Stati ha fatto da contraltare una serie di polemiche tra le ONG e le altre organizzazioni presenti: “tra i temi caratterizzanti il Congresso di Yokohama, vi era quello della protezione e della promozione degli interessi e dei diritti dei minori da qualunque forma di sfruttamento sessuale – ha detto – Tale affermazione indica un ampliamento di prospettiva rispetto all’iniziale orientamento assunto a Stoccolma verso lo sfruttamento sessuale a fini commerciali, che non solo non è stato da tutti condiviso, ma ha fatto registrare un acuto contrasto tra due degli enti organizzatori della riunione, l’UNICEF, impegnata a tutto campo nella tutela dei minori, e l’ECPAT, orientata proprio sullo specifico profilo dello sfruttamento sessuale a fini commerciali”. Il Congresso ha comunque confermato che la problematica dello sfruttamento sessuale dell’infanzia rimane tra i temi centrali del dibattito internazionale in materia di minori, e che come tale esso sarà ampiamente discusso alla prossima sessione speciale delle Nazioni Unite sull’infanzia (New York, 8-10 maggio 2002). www.camera.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA