Famiglia

A Trieste il primo corso di formazione sull’etica della comunicazione

Il nuovo corso di perfezionamento nasce nell’ambito dell’accordo di collaborazione con l’associazione Parole O_stili e si rivolge a studenti e professionisti che lavorano a contatto diretto con il pubblico. L’inizio delle lezioni è previsto l’8 aprile

di Redazione

Giovedì 8 aprile partirà il corso di perfezionamento “Etica pubblica, comunicazione non ostile e gestione dei conflitti”, coordinato dal professore di Filosofia morale Giovanni Grandi. Si tratta di un corso unico in Italia: 44 ore in cui si alterneranno lezioni frontali e laboratori, condotti da professori dell’ateneo, esperti di comunicazione e rappresentanti dell’associazione Parole O_stili, tra cui la fondatrice Rosy Russo.
Il corso si rivolge a studenti, professionisti e funzionari della pubblica amministrazione interessati ad approfondire le competenze di un social-media manager in una prospettiva “eticamente consapevole” e, più in generale, a tutte le figure la cui professione prevede forme di interazione e interlocuzione diretta con il pubblico.
Al corso, che prevedeva un massimo di 30 posti una parte dei quali riservata a Enti Pubblici in convenzione, si sono iscritte 28 persone tra studenti e dirigenti della pubblica amministrazione, provenienti dal mondo scolastico e delle istituzioni.
L’iniziativa nasce nell’ambito di un accordo di collaborazione triennale che l’Università degli studi di Trieste ha sottoscritto lo scorso ottobre con l’Associazione Parole O_stili, offrendo così la sua partecipazione attiva a questo progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole.
L’accordo prevede, in particolare, la realizzazione di iniziative di formazione per professori e studenti triestini e di divulgazione generale, l'attivazione di tirocini per gli studenti dell'Università di Trieste negli ambiti di comunicazione, marketing e grafica, e la realizzazione di corsi di perfezionamento su temi di etica pubblica, comunicazione non ostile e gestione dei conflitti. Sempre nell’ambito della convenzione, saranno organizzati corsi di educazione civica e digitale a partire dal Manifesto di Parole O_stili sulla comunicazione non ostile e la strutturazione di progetti di ricerca trasversali per lo sviluppo e l’approfondimento di tutte le tematiche relative al Manifesto della comunicazione non ostile.

Giovanni Grandi, professore di Filosofia morale dell’Università degli studi di Trieste, coordinatore del corso, sottolinea: «La diffusione dei social media ha fortemente aumentato le occasioni di scambio “disintermediato” tra cittadini e soprattutto tra questi e le realtà pubbliche e private ormai sempre più presenti su queste piattaforme. Queste nuove forme di relazione portano naturalmente con sé tutto il carico di difficoltà proprio delle dinamiche interpersonali reali, anzi talvolta questo carico è addirittura amplificato dalla dimensione virtuale che permette di esprimersi in forma anonima, o per lo meno filtrata».
Questo corso nasce quindi dall’esigenza di formare professionisti capaci di rappresentare e promuovere una presenza costruttiva, rispettosa e inclusiva sui social, come singoli ma soprattutto come Istituzioni. Saranno quindi affrontate le questioni fondamentali della vita sociale e dell’etica pubblica come il riconoscimento e il rispetto per l’interlocutore, la capacità di rilevare i vissuti e percepire le fatiche dell’altro, l’attenzione alle conseguenze del proprio operato anche rispetto alle realtà di cui si è portavoce o rappresentanti, l’adesione ai valori tutelati dalla Costituzione, la trasparenza, il senso della responsabilità e la disponibilità alla riparazione.

Rosy Russo, presidente e fondatrice dell’associazione Parole O_stili, commenta: «Sono molto orgogliosa che sia proprio l’Università della mia città, Trieste, dove Parole O_stili è nato ad accogliere il primo corso accademico dedicato ai 10 principi della comunicazione non ostile. Questo percorso aiuterà molte persone a comprendere che noi siamo quello che comunichiamo, virtuale è reale come recita il primo principio. Conoscere le nostre impronte digitali e quindi gestirle, significa prima di tutto assumere un impegno etico oltre che professionale. I luoghi della rete hanno memoria e le parole hanno conseguenze, come hanno dimostrato gli ultimi fatti di cronaca. Sono convinta – continua Russo – che l’educazione sia l’unica risposta per affrontare le sfide poste dal web ed è per questo motivo che ho recentemente lanciato l’appello per l’introduzione di un’ora di cittadinanza digitale a settimana nelle scuole».
Alla trattazione di questi principi teorici della “buona comunicazione” saranno poi affiancate lezioni pratiche e di attualità: dal riconoscimento di una fake news alla scelta delle modalità per la sua smentita, dalla cura della reputazione di una istituzione pubblica o di una azienda alla replica a utenti insoddisfatti, avversari, concorrenti o detrattori. Sono molteplici i fronti in cui l’esito costruttivo o, viceversa, la degenerazione di un confronto tra parti dipendono dall’attenzione nella scelta delle parole affidate a una mail, a un tweet, a un post o di un’immagine condivisa in rete.

Per informazioni sul corso e iscrizioni:
http://paroleostili.it/corso-units

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