Welfare
A sud di Milano la rete solidale di Cuore Visconteo
Presentata l’iniziativa di contrasto alle nuovissime povertà aggravate dalla pandemia che punta a un’alleanza tra soggetti pubblici, fondazioni, privati e Terzo settore e inserita nel programma lanciato da Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara. Creato un fondo ad hoc in Fondazione Comunità Milano. Ente capofila l’impresa sociale Progetto Mirasole
Muove i primi passi il progetto Cuore Visconteo che ha l’obiettivo di contrastare la povertà nata dalla pandemia e che si pone come un modello di intervento. Una particolarità dell’iniziativa è il suo iniziare ad agire mentre la crisi sociale innestata da quella sanitaria è ancora in corso cercando di intervenire in modo capillare. Il progetto inoltre punta sulla capacità delle Fondazioni di Comunità di aggregare e coinvolgere diversi attori: enti pubblici, privati e privato sociale. A raccogliere la sfida in questo caso è la Fondazione di Comunità Milano, mentre il territorio individuato per mettere a terra questo progetto è l’ambito distrettuale Visconteo Sud Milano che comprende 11 comuni dell’area sud ovest della città metropolitana (Rozzano, Pieve Emanuele, Locate di Triulzi, Opera, Basiglio, Lacchiarella, Zibido S.G, Binasco, Casarile, Noviglio, Vernate per un totale di circa 125mila abitanti).
Il progetto Cuore Visconteo si pone come esperienza pilota che attiva “reti solidali contro la povertà” basando la propria realizzazione su modalità d’intervento che nascono dall’ascolto capillare e utilizzando le capacità degli operatori prossimi al bisogno, siano essi enti non profit ed enti locali, per declinare risposte concrete alle reali necessità e alle dinamiche territoriali.
Il Progetto Cuore Visconteo è stato presentato nel corso di un webinar online che si è aperto con l’intervento di Franca Maino di Percorsi di Secondo Welfare sugli ultimi dati forniti dal Rapporto Caritas 2020 sulla povertà e dalle prime stime dell’Istat che mostrano in modo chiaro l’incremento delle persone in stato di povertà con un aumento di oltre 1 milione di individui rispetto all’anno precedente. «Crescono i working poor, lavorare non basta più», ha osservato Maino. E il territorio al centro del progetto ha caratteristiche tali che continua Maino «evidenziano la possibilità di amplificazione del fenomeno. Ci sono moltissimi working poor, il rischio di abbandono scolastico è molto alto, per non parlare della solitudine degli anziani e soprattutto si segnala l’aumento della cosiddetta fascia grigia: famiglie sconosciute ai servizi ma in stato di necessità».
Un tessuto economico-sociale fragile in cui i due terzi dei circa 125mila abitanti sono concentrati nei quattro comuni di Rozzano, Pieve Emanuele, Locate di Triulzi e Opera, nei quali andranno a concentrarsi le azioni della prima annualità del progetto.
«È tempo di affrontare le grandi questioni come la povertà e lo sviluppo sociale del nostro Paese facendo rete», ha osservato Carlo Marchetti (nella foto), presidente della Fondazione di Comunità di Milano, «occorre partire dai territori, dal connubio di attori sociali e istituzionali, dalla messa a sistema di competenze, professionalità, valori e visioni per ricostruire una storia di vicinanza e di solidarietà; un approccio in cui l’unità di intenti sia non solo il valore aggiunto dei programmi sociali, ma il lievito di una società aperta ed inclusiva, resiliente e volta alla crescita di un reale benessere delle persone». Marchetti nel suo intervento ha sottolineato come i progetti che saranno implementati vogliono avere un orizzonte temporale lungo e per ottenerlo è indispensabile fare rete perché «la buona volontà dei singoli non basta», ma anche offrire «progetti di qualità». Per sostenere le diverse azioni è stato istituito all’interno della fondazione di Comunità un fondo solidale dedicato a Cuore Visconteo che, partendo da una prima dotazione messa a disposizione da Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara, raccoglierà le donazioni derivanti dal fundraising, da contributi di cofinanziamento della stessa Fondazione di Comunità e da value in kind messo a disposizione dagli enti del Terzo Settore coinvolti (Bando Alimentare, Banco Farmaceutico, etc.). In una nota si sottolinea che “il valore delle risorse economiche attivate, più il value in kind, è nell’ordine di 1,5 milioni di euro per la prima fase”.
A illustrare il modello di intervento del progetto che si svilupperà su tre annualità è stato Ivano Abbruzzi, presidente di Progetto Mirasole, impresa sociale ed ente capofila. «Oggi più che mai è importante guardare alla povertà con uno sguardo multidimensionale che consideri le persone coinvolte nei programmi di assistenza sociale in tutte le dimensioni della vita; che congiunga le diverse attività mettendo al centro le persone, le famiglie, le relazioni: il capitale che oggi non possiamo correre il rischio di perdere» ha introdotto Abbruzzi. «È importante che ogni intervento di aiuto parta dalla necessità, interiore e particolarmente delicata in questo periodo, di guardare al futuro con maggiore fiducia e proattività. La prossimità del progetto e l’attivazione di percorsi di solidarietà a livello comunitario puntano a creare il terreno in cui possano fiorire progetti di ripartenza per le tante famiglie che oggi non riescono più a immaginare un percorso di vita». Cinque i filoni di intervento: le emergenze alimentari, sanitarie e abitative; l’occupazione favorendo percorsi di orientamento, formazione e inserimento lavorativo; il supporto alle famiglie più vulnerabili; contrastare la povertà educativa a partire dalla fascia 0-3 arrivando agli adolescenti e infine, la costruzione di coesione sociale.
Per esempio per contrastare la povertà alimentare sarà creato un hub alimentare a Opera e potenziato il social market di Rozzano (partner dell’iniziativa Progetto Arca, Banco Alimentare e Croce Rossa Italiana). «Ciò che vogliamo lasciare al territorio», ha concluso Abbruzzi «è il lavoro di rete. Perché la cosa più interessante di questo progetto è il mettere assieme la voglia di fare insieme e non è né scontato né semplice».
«Nonostante il grande impegno costante dei Comuni nella battaglia contro le povertà, vecchie e nuove, il benessere di ognuno deve essere un compito di tutti, per questo abbiamo bisogno di progetti condivisi e apprezziamo molto la proposta di Cuore Visconteo, una proposta che arriva da parte di Fondazioni ed altri soggetti privati che hanno nella loro missione il bene comune, e in questo ci vedono – come enti locali – non solo alleati ma promotori e protagonisti di questa sfida, che vuole rendere il nostro territorio meno vulnerabile ai rischi concreti delle nuove povertà» ha osservato Cristina Perazzolo, vicesindaco di Rozzano.
Tra i partner dei diversi progetti – i primi dei quali inizieranno ad aprile – vi sono (oltre ai già citati Progetto Arca, Banco Alimentare e Croce Rossa Italiana) Carita Ambrosiana, Arti & Mestieri sociali – libera compagnia cooperativa sociale, Acli milanesi, Banco Farmaceutico, Csv Milano, Soleterre, Fondazione Adecco per le pari opportunità, Spazio Aperto Servizi, Marta cooperativa sociale, Pratica cooperativa sociale.
Tra i primi sostenitori Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara, l’Unione Buddhista italiana e il Fondo Manfredo Manfredi.
«Il tema della povertà è cruciale», ha sottolineato Valeria Negrini, vicepresidente Cariplo. «Oggi serve aprire nuove modalità di lettura dei bisogni», ha proseguito ricordando come «il tema del contrasto alla povertà ha a che fare con la lotta alle diseguaglianze». Ha poi chiuso il suo intervento auspicando che i percorsi e i progetti che saranno attuati siano generativi di valore e che «il 18 marzo 2022 racconteremo di un Paese e di una comunità che non ha lasciato indietro nessuno»
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