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Circoli, sì alla somministrazione di cibo e bevande
Approvato l'emendamento nel DL Ristori che cancella l'iniquo divieto che pendeva su associazioni e organizzazioni. «Ci auguriamo che questo sia solo un primo passo per venire in aiuto a tutte le realtà di Terzo settore che non hanno mai smesso di far sentire la propria vicinanza ai cittadini», commenta la portavoce del Forum del Terzo settore, Claudia Fiaschi
di Redazione
«Anche i circoli, le associazioni e le organizzazioni del Terzo settore possono adesso somministrare bevande e cibo ai propri soci. Abbiamo tolto l'iniquo divieto che pendeva sulle loro attività», così la deputata Pd e presidente della commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi, spiega il senso dell'emendamento approvato dalla camera nel DL Ristori.
«Fino ad oggi», spiega Nardi, «i circoli ricreativi, culturali e sociali del Terzo Settore, come un circolo Arci, una Casa del Popolo e un oratorio, non potevano dare né da bere né da mangiare ai proprio soci perché a causa delle limitazioni dovevano rimanere integralmente chiusi. Si era venuta così a creare una disparità di trattamento con altre realtà, ad esempio i pubblici esercizi a cui invece era consentita l'attività, come nelle zone arancioni, limitata all'asporto. Veniva così a mancare una voce importante di entrate che spesso rappresenta la fonte principale, assieme al tesseramento, per sostenere le loro attività di volontariato».
«Con questa norma», conclude Nardi, «avranno la possibilità di avere qualche entrata, ma soprattutto di riaprire, anche se in modo parziale e limitato, le loro porte ai tanti soci così da tenere vivo quel legame solidale e di comunità che rende questi circoli una delle reti sociali fondamentali per il paese».
«Come Forum del Terzo Settore, insieme a diversi nostri associati, ci siamo spesi molto perché questo emendamento venisse approvato», commenta la Portavoce Claudia Fiaschi, «Sapere che i circoli potranno finalmente riaprire è un’ottima notizia che restituisce un po' di speranza alle nostre associazioni in grande affanno in questo periodo di emergenza. Sono migliaia i circoli culturali e le associazioni di promozione sociale che sono stati costretti a interrompere le proprie attività, pregiudicando gravemente le proprie possibilità di autofinanziamento. Proibire le attività di somministrazione di alimenti e bevande ai circoli, quando queste erano invece permesse per i bar dei pubblici esercizi, ha significato una ulteriore e ingiusta penalizzazione per un pezzo di economia sociale duramente colpito dalla crisi».
«Per molti cittadini», continua Fiaschi, «pensiamo soprattutto a quelli più fragili e soli i circoli rappresentano innanzitutto un luogo di socialità, cultura, scambio e solidarietà fondamentale. Bisogna assicurare il proseguimento delle loro attività quando sarà passata l'emergenza»
Fiaschi in conclusione si augura «che questo sia solo un primo passo per venire in aiuto a tutte le realtà di Terzo settore che non hanno mai smesso di far sentire la propria vicinanza ai cittadini e che si sono rese disponibili per le necessità dettate dall’emergenza, ma che sono ancora in attesa del sostegno promesso».
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