Volontariato

Nelle “portinerie di quartiere” i volontari combatteranno la solitudine

L’idea è del Csv della città sulla laguna che realizzerà insieme alle associazioni del territorio quattro azioni di “portierato sociale”, spazi fisici da recuperare per dare aiuto ai cittadini. A disposizione 50mila euro, scadenza al 31 marzo. L'obiettivo è inaugurare questi avamposti di comunità a maggio

di Redazione

A Venezia sta per nascere un modo originale per far fronte all’emergenza sanitaria e sociale che stiamo vivendo, alla “solitudine involontaria” legata all’impoverimento delle reti familiari e amicali, ai bisogni crescenti della popolazione, soprattutto la più fragile.
Portinerie di quartiere. Avamposto di comunità” è la soluzione pensata dal Csv di Venezia per rianimare i quartieri della città metropolitana con progetti collettivi incentrati sulla condivisione e il “buon vicinato”.

L’iniziativa chiama a raccolta organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale del territorio, che tramite un avviso promosso dal Csv, possono candidarsi per partecipare alla co-progettazione di quattro azioni pilota di “portierato sociale”, ovvero spazi fisici da recuperare – edicole dismesse, negozi sfitti, sedi associative – dove dare ascolto e supporto ai cittadini e mettere insieme la voglia e le competenze di chi vuole investire un po’ del suo tempo per la comunità.


Le attività saranno realizzate dai volontari con il supporto di eventuali figure professionali specifiche e riguarderanno diversi ambiti, come servizi di prossimità – supporto per la spesa o consegna farmaci a domicilio, piccoli lavori domestici, ritiro e distribuzione di eccedenze alimentari, ricezione dei pacchi, cura di piante o piccoli animali domestici, aiuto per trovare babysitter o colf – tutte attività che saranno sostenute tramite una campagna di ricerca dei volontari tra i residenti per costruire una “banca del tempo di quartiere”.

Tra gli interventi anche iniziative di “animazione di quartiere” e socializzazione – gite, passeggiate, attività culturali e sportive da realizzarsi in gruppo, postazioni di book crossing, laboratori e corsi di formazione – sportelli di orientamento ai servizi offerti sul territorio – disbrigo pratiche, richiesta sussidi, ricerca di lavoro – oltre ad azioni di promozione degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile – promuovere l’inclusione sociale attraverso la conoscenza reciproca fra i residenti del quartiere, cura e pulizia dei beni comuni, promozione di modelli sostenibili di produzione e consumo – gruppi di acquisto solidale, laboratori di riciclo etc.

Una volta scelti i progetti migliori il Csv, oltre ad offrire supporto per l’avvio delle iniziative e la ricerca dei volontari da impiegare, coprirà l’80% delle spese fino ad un massimo di 12.500 euro per ogni azione (50mila euro in tutto). Il restante 20% sarà a carico delle associazioni partner che dovranno contribuire alle spese anche attraverso donazioni di eventuali enti co-finanziatori, o con la messa a disposizione di locali o la fornitura di attrezzature.

Le associazioni hanno tempo fino al 31 marzo per candidarsi. Secondo quanto riportato nell’avviso, una volta selezionate le associazioni saranno accompagnate dal Csv nella fase di co-progettazione che durerà per tutto il mese di aprile in modo da inaugurare le portinerie di quartiere già da maggio.

In apertura photo by Oleksandr Zhabin on Unsplash

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