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Pensioni, una giornata di studio

Su “Riforma pensioni: equità, stabilità e flessibilità in uscita”, la viceministro Bellucci, lo studioso Giubboni e i vertici aclisti. E sarà l'occasione per assegnare il Premio Satta

di Giampaolo Cerri

Si terrà giovedì 13 luglio 2023, presso il Palazzo Wedekind in Piazza Colonna, a Roma, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, una giornata di studio sulla Riforma delle Pensioni e la consegna del Premio di laurea in memoria di Salvatore Satta, seconda edizione.

Il premio, nato per onorare la memoria dello storico dirigente del Patronato Acli scomparso nell’aprile 2020, ha l’obiettivo di promuovere lo studio e la ricerca da parte delle nuove generazioni sulla previdenza sociale.

La giornata sarà un’occasione per discutere di “Riforma pensioni: equità, stabilità e flessibilità in uscita”. Introdurrà la giornata il direttore generale del Patronato Acli, Nicola Preti a cui seguiranno gli interventi di Stefano Giubboni, professore ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Perugia, Paolo Ricotti, presidente del Patronato Acli, Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, porterà i saluti finali.

A seguire si svolgerà la consegna del Premio Satta ex aequo a Alessia Maria Di Martino, autrice della tesi Problematiche sull’applicazione del principio di automaticità delle prestazioni previdenziali e a Matteo Marasca, autore della tesi Part time, donne e previdenza. La premiazione sarà presieduta da Valerio Martinelli, segretario del Comitato scientifico del Premio Salvatore Satta.

«Equità, stabilità e flessibilità in uscita, queste le parole che dovranno guidare la necessaria e urgente riforma previdenziale da inserire nella prossima manovra di bilancio 2024», ha dichiarato Ricotti, presidente del Patronato Acli. «Equità come sinonimo di “giustizia”, è equo ciò che è giusto, dobbiamo arrivare alla reale equità di genere, non solo a parole, tra uomini e donne e all’equità intergenerazionale, tra giovani e anziani. Occorre una flessibilità strutturale e universale, un “pacchetto flessibilità” che dia stabilità e certezza, anche alle imprese e al mondo produttivo e che garantisca anche e soprattutto i più deboli (donne e disoccupati) e le nuove generazioni. Chiudiamo rapidamente la lunga fase delle sperimentazioni e normative episodiche, frammentarie e transitorie, che creano soltanto incertezza del diritto e auspichiamo una riforma organica, strutturale e permanente».

Foto in apertura, Agenzia Sintesi.

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