Mondo

Parenti vittime Torri chiedono: risarcite gli afghani

L'hanno chiesto oggi a Kabul i membri della delegazione di famigliari recatisi in Afghanistan con la ong Global Exchange

di Gabriella Meroni

L’11 settembre hanno perso mariti, fidanzati, fratelli, nell’attentato al World Trade Center. Oggi a Kabul chiedono al governo Usa di risarcire le vittime dei bombardamenti americani sulla capitale afghana. ”Gli Stati Uniti -dice una componente della delegazione di familiari delle vittime delle Torii Gemelle, che in questi giorni ha indagato sugli effetti delle operazioni militari angloamericane in Afghanistan- hanno il dovere di creare un fondo per il risarcimento delle persone che hanno subito le conseguenze dei bombardamenti. Noi abbiamo subito il loro stesso dolore, ma nei nostri confronti c’e’ stata attenzione, mentre questa gente non ha avuto niente e nessuno si e’ interessato della loro situazione”. La delegazione, composta da mogli, fidanzate e altri parenti di cittadini americani uccisi dal crollo delle Twin Towers, ha consegnato questa mattina all’ambasciata americana una petizione in cui si richiede ufficialmente la creazione di un fondo a beneficio delle vittime afghane della guerra. E’ stato consegnato anche il risultato di una indagine condotta in questi giorni a Kabul per una prima stima dei danni morali, fisici e materali subiti dalla popolazione. A questo fine, e’ stata allegata anche una documentazione relativa alle testimonianze di dodici famiglie afghane che hanno perso parenti e abitazioni in conseguenza delle operazioni militari contro il regime talebano. ”Noi siamo felici che i talebani siano stati cacciati -ha precisato un’altra componente della delegazione- ma questo risultato ha prodotto troppa sofferenza nella popolazione innocente, non si puo’ ignorare questa situazione”, ha aggiunto dando la parola ad una donna di Kabul che ha testimoniato i disastrosi effetti dei bombardamenti, nel suo caso costati la morte del marito e di altri sette membri della famiglia oltre che la completa distruzione della casa. ”Un giorno, lo scorso mese di novembre, mi hanno detto che stavano bombardando il mio quartiere. Quando sono arrivata ho trovato solo morte e distruzione, ora non ho piu’ una casa e non ho niente da mangiare”.


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