Cultura

Palestina: Ruini, non saranno armi a decidere

Il presidente della Cei ha ricordato i diritti di israeliani, palestinesi e cristiani, appellandosi alla pace. Uno statuto speciale per Gerusalemme

di Giampaolo Cerri

«Non saranno le armi a sciogliere i nodi in Terra Santa», lo ha detto il presidente dei vescovi italiani, cardinal Camillo Ruini aprendo oggi a Roma i lavori del Consiglio permanente della Cei. Parlando della situaizone israelo-palestinese, Ruini ha ricordato che «la spirale degli attentati terroristici e delle rappresaglie militari si aggrava sempre più, in un tragico crescendo che sembrerebbe non lasciare speranze». Il cardinale ha ricordato le richieste e le preghiere del Papa a questo riguardo: «Ci uniamo, già oggi e con lo sguardo rivolto ad Assisi, alla preghiera del Santo Padre e ci associamo alle richieste e proposte che egli ha tante volte avanzate, da ultimo con speciale vigore nel discorso del 10 gennaio al Corpo Diplomatico. Esistono infatti sia il diritto del popolo israeliano a vivere nella sicurezza sia l?ingiustizia di cui il popolo palestinese è vittima da più di cinquant?anni». Ruini ha ricordato che «esiste anche il diritto dei cristiani a continuare a vivere e a testimoniare la propria fede in quelle terre, come è stato significativamente affermato nell?incontro dello scorso 13 dicembre in Vaticano sul futuro dei cristiani in Terra Santa». Il primate della Chiesa italiana, citado ancora Giovanni Paolo II, ha detto che saranno fattori decisivi di pace «?il rispetto dell?altro e delle sue legittime aspirazioni, l?applicazione del diritto internazionale, l?evacuazione dei territori occupati e uno statuto internazionalmente garantito per le parti più sacre di Gerusalemme?».


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