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Camerun: mobilitazione di cristiani e musulmani per il 24 gennaio

L'appello di Giovanni Paolo II per una Giornata di preghiera interreligiosa per la pace il 24 gennaio, è stato accolto con favore

di Redazione

L’appello di Giovanni Paolo II per una Giornata di preghiera interreligiosa per la pace il 24 gennaio, è stato accolto con favore dalla Chiesa cattolica, dalle Chiese cristiane ma anche e soprattutto dai musulmani del Camerun. In occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, l’arcivescovo di Yaoundé ha organizzato una celebrazione ecumenica sabato 19 gennaio, al santuario mariano di Mvolvé. Insieme ai cattolici vi prenderanno parte i protestanti, la Cameroun Baptist Convention, i pentecostali, membri della Federazione delle Chiese delle missioni evangeliche. Il Servizio per la pastorale ecumenica ed il dialogo dell’arcidiocesi ha già iniziato gli incontri tra le religioni cristiane, soprattutto celebrazioni ecumeniche e riflessioni sui problemi sociali e politici. Un incontro ecumenico e interreligioso è previsto per il 24 gennaio nella cattedrale di Yaoundé in coincidenza con quello presieduto dal Papa ad Assisi. Il Gran Mufti del Camerun, Presidente del Consiglio superiore delle Moschee in Africa e Presidente dell’Organizzazione della Conferenza mondiale del Dialogo di scambio e della Cooperazione interreligiosa (OCOMDECIR), Cheikh Mounir, che non si potrà recare ad Assisi, ha comunque assicurato che sarà spiritualmente unito a quelli che vi si raduneranno. Inoltre ha promesso una grande mobilitazione dei musulmani per la giornata di preghiera del 24 gennaio. D’altronde non ha mai nascosto la sua ammirazione per il Santo Padre, rallegrandosi per le iniziative di incontro interreligioso. La pacifica coabitazione di cristiani e musulmani in Camerun non è nuova. A Natale una delegazione musulmana ha assistito alla Messa, alla fine il Gran Mufti Cheikh Mounir ha presentato i suoi voti augurali per scritto al Papa e alla Chiesa intera: “Imploriamo la grazia di Allah nostro Dio per voi, e perché l’anno 2002 sia per tutti noi un anno di impegno e di ferma determinazione per la coabitazione religiosa e la coesistenza pacifica; perché l’amore, la giustizia e la pace possano riempire il mondo intero”. Nonostante la percentuale dei musulmani (tra il 25 e il 30%) sia in aumento, i conflitti con i cristiani sono limitati e gli avvenimenti dell’11 settembre 2001 hanno avuto poche conseguenze socio-religiose o politiche. Il Sultanato Bamoun (nel Camerun occidentale), il cui sultano è noto per essere il più religioso e depositario della tradizioni tijanite, ha riservato fin dal 1912 una buona accoglienza ai primi missionari. Le buone relazioni sono visibili su diversi piani: assenza di conflitti aperti o latenti, incontri ufficiali, la decima pagata annualmente alla Chiesa per le opere sociali, l’insegnamento trilingue (inglese, francese, arabo) nelle scuole musulmane. Nel 1982 è nata l’Organizzazione della Conferenza mondiale del Dialogo di scambio e della Cooperazione interreligiosa (OCOMDECIR) per assicurare coesione, comprensione e accettazione delle differenze tra le tre grandi religioni monoteiste del Camerun, prova della buona volontà da parte dei leader musulmani. Su una popolazione di oltre 13 milioni e 600mila abitanti, il Camerun conta circa 3 milioni e mezzo di cattolici, la cui percentuale varia da diocesi a diocesi. In Camerun ci sono attualmente circa 10mila moschee, con altrettante scuole coraniche. (fides)


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