È iniziato il conto alla rovescia. Manca meno di un mese all’evento annuale di Wikimania. La conferenza internazionale organizzata, ogni anno da Wikipedia in una città diversa e sostenuta da Wikimedia Foundation. Per l’edizione 2016, l’enciclopedia libera e gratuita, ha scelto un piccolo paese, una comunità montana, in provincia di Lecco. Esino Lario, 760 abitanti e un sistema organizzativo che dovrebbe fare invidia alle grandi città…
«Questo non è un evento qualsiasi», dice Iolanda Pensa, ricercatrice all’università di Lugano Supsi e contributor di Wikipedia. È stata sua l’idea di candidare Esino Lario come “città ospitante”. «Non dimentichiamo che con mezzo miliardo di lettori Wikipedia è il progetto collaborativo più folle mai esistito. Io direi quasi che l’evento è leggendario…». Dal 21 al 28 giugno il piccolo paese sul lago di Como sarà “invaso” da oltre mille ospiti. Vita.it intervista Iolanda Pensa che ci racconta tutti i dettagli dell’organizzazione. «Wikimania», spiega la Pensa, «è stato un motore. Ma perché i cambiamenti avvengano e le cose vengano realizzate ci vuole veramente l’energia di un’intera comunità e il coinvolgimento di chi ha voglia di sostenere qualcosa che va un po’ oltre l’ordinario…».
Quando avete presentato la domanda di iscrizione per essere la location di Wikimania 2016?
Ad ottobre 2014. Siamo partiti in anticipo…
Perché?
Io mi occupo di territori e distribuzione della conoscenza. Molto spesso realtà più piccole come quella di Esino Lario sono rappresentate e raccontate male su internet. Non se ne conoscono mai le eccellenze. E questo è un po’ il problema di tutti i piccoli centri e le periferie rispetto a quelle città mainstream. Io personalmente partecipo alla conferenza di Wikimania ogni anno. Così mi è venuta l’idea parlare con il Comune di Esino e capire se, anche loro, avevano voglia di raccogliere questa “sfida”. Poi dopo ne ho discusso con Wikimedia Italia e Wikimedia Svizzera per capire come la pensavano. Scegliere un piccolo comune anziché una grande metropoli. Abbiamo presentato un piano di fattibilità. Il lavoro è stato duro: mappatura di tutto il paese, conteggio dei posti letto disponibili, verifica della messa in sicurezza degli edifici. 80 volontari e 20 istituzioni coinvolte per un paese così piccolo non sono numeri da poco…
Chi vi ha finanziato?
Alla Wikimedia Foundation abbiamo chiesto, nel caso di vittoria del bando, un finanziamento di 200mila euro. Altri 190mila, invece, provengono da Fondazione Cariplo. La Regione Lombardia ha stanziato un finanziamento di 300mila euro per il rifacimento delle strade, il comune di Esino Lario, invece, ha investito 100mila euro per ristrutturare gli spazi pubblici della città.
Quanto sono coinvolti i cittadini in questo evento?
Diciamo che non c’è neanche un cittadino che non sia coinvolto. Difficilissimo trovarne qualcuno che non sia collegato all’evento corale.
Come si stanno preparando?
Hanno aperto le porte delle loro case. 450 posti letto previsti saranno quelli all’interno delle abitazioni dei cittadini di Esino. Tutto il progetto è basato sull’idea di valorizzare le risorse del paese.
Che vi aspettate dall’evento?
Stiamo lavorando in due direzioni: una con un respiro più largo, a carattere nazionale. L’altra, invece, concentrata proprio sul paesino di Esino Lario. Da una parte c’è il desiderio che per l’Italia e per la Lombardia questo evento si configuri come un’occasione per intensificare la partecipazione ai progetti di Wikipedia. Cosa che non è né facile né scontata.
Perché?
La legislazione italiana non permette che le fotografie del nostro patrimonio culturale siano pubblicate su Wikipedia che ne autorizza l’uso commerciale. Un controsenso visto che, invece, quando i turisti arrivano nel nostro Paese, possono scattare delle fotografie e poi, una volta tornati nel loro, le possono pubblicare sulla piattaforma perché la legislazione lo permette.
Per quanto riguarda, invece, Esino Lario?
Abbiamo fatto formazione sulle nuove tecnologie a 1500 studenti in 13 scuole del territorio. Costruito un’infrastruttura a fibra ottica distribuita in tutti gli edifici pubblici del paese; due di questi spazi, avranno il wifi pubblico anche dopo la conferenza di Wikimania: la piazza di Esino e Villa Clotilde, lo spazio culturale del paese. Gli edifici sono stati completamente rimodernati, tra questi: il trasferimento del Museo delle Grigne nella nuova sede e la creazione della sala multimediale del museo; lavori di ristrutturazione alla scuola primaria con l’accesso esterno con scivoli per sedie a rotelle; il vecchio museo è diventato lo spazio collaborativo per le associazioni di Esino e verrà inaugurato, come evento conclusivo di Wikimania, domenica 26 giugno alle 16. Poi ancora ci siamo occupati della sistemazione del ex-cinema in sala polivalente; l’adeguamento del Palazzetto dello Sport con nuova apertura di sicurezza; la creazione di un piazzale davanti al Palazzetto dello Sport e di un parcheggio dietro all’ex-cinema; e non per ultima la sistemazione della strada grazie a un contributo di Regione Lombardia e il coinvolgimento della Provincia di Lecco.
Quanto è stato e quanto sarà importante il contributo dei cittadini di Esino Lario?
Fondamentale per realizzare tutta l’operazione. Poi il merito va anche al Comune di Esino Lario e alle imprese del territorio che hanno realizzato gli interventi ad una velocità strabiliante, con il coinvolgimento di volontari che hanno aiutato quando possibile e con la generosità di chi ha partecipato alla realizzazione dei lavori con dei prezzi bassi a sostegno del paese. Wikimania è stato un motore ma perché i cambiamenti avvengano e le cose vengano realizzate ci vuole veramente l’energia di un’intera comunità e il coinvolgimento di chi ha voglia di sostenere qualcosa che va un po’ oltre l’ordinario.
Foto di Wikimadia Commons: Immagini di Carlo Maria Pensa, Adam Novak e Niccolò Caranti
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.