Formazione

Turco: prostituzione, che tristezza ritornare alle case chiuse/1

Il presidente del Consiglio, Berlusconi, lanciando il suo proclama contro la prostituzione, forse ne dimentica il vero problema: la riduzione in schiavit

di Livia Turco

Mentre gli italiani erano alle prese con l?euro, il presidente del Consiglio ha lanciato un proclama contro le volgarità della prostituzione proponendo la riapertura delle case chiuse. Ho provato molta tristezza. Che il presidente del Consiglio usi a freddo, verrebbe da dire per depistare l?opinione pubblica dagli intoppi gravi che riguardano il governo dopo le dimissioni del ministro degli Esteri, un argomento così difficile e drammatico con toni e argomenti da bar sport! Solleticando un senso comune radicato che non solo offende, ma non risolve un problema drammatico. E dimenticando il vero problema della moderna prostituzione: la riduzione in schiavitù o nelle tante forme di sfruttamento. So che insistere su questo aspetto fa meno audience, infastidisce, si cerca di allontanarlo. Piace parlare di prostituzione perché evoca stereotipi o miti che hanno a che fare con il gioco della sessualità. Ma la verità della prostituzione è la realtà dello sfruttamento. E questa realtà va denunciata perché diventiamo finalmente capaci di indignarci. Non si può combattere contro il burqa e poi accettare il burqa che c?è in casa nostra. Per questo la parola d?ordine per regolare la prostituzione è liberarla da ogni sfruttamento. Avere la pazienza di creare la mediazione tra i diversi valori che sono in gioco: la difesa della dignità della persona e la tutela della sicurezza dei cittadini. Per fortuna, tante realtà nella società stanno affrontando bene questo tema: penso al volontariato, agli enti locali che, utilizzando l?articolo 18 della legge sull?immigrazione (che prevede un permesso di soggiorno per protezione sociale) ha consentito a oltre mille donne di essere reinserite nella società. Ed è importante che la Camera, seppure nessuno ne abbia parlato, prima di Natale abbia approvato il disegno di legge, predisposto dal governo D?Alema, che introduce nell?ordinamento il reato di tratta degli esseri umani considerandolo reato di riduzione in schiavitù e prevedendo pene adeguate e forme per combatterlo e di protezione sociale per le vittime che denunciano. Mi auguro che questo testo venga approvato presto al Senato. L?Italia è all?avanguardia per gli strumenti legislativi nella lotta allo sfruttamento della prostituzione. Come sempre il problema è l?applicazione delle norme. (continua)


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