Non profit
Social Job: se il lavoro comincia a cambiare pelle
Fai il salto nel non profit
La voglia di lavoro sociale è già trend? A visitare il forum online dedicato all’argomento dal portale di Vita parrebbe proprio di sì. C’e appeal, ma anche voglia di discutere. In molti hanno ormai riconosciuto che il mondo della solidarietà sociale è in grado di sviluppare un potenziale occupazionale di tutto rispetto. Ma poi cosa accade ?
Cominciano a evidenziarsi i problemi connessi variamente al settore, ancora debole in termini di rappresentatività e di normativa, alla cultura, fortemente ancorata ai valori del volontariato e dell’assistenza, alla economicità, che viene considerata per lo più un disvalore nel mondo della solidarietà sociale.
Il forum (del quale sono “indegno” moderatore assieme a Giulio D’Imperio, giuslavorista del Terzo settore) sta evidenziando proprio le questioni più calde del lavorare oggi nell’universo non profit.
Innanzitutto, il tema di cosa possono o dovrebbero fare coloro che desiderano per la prima volta lavorare nel mondo non profit, con scambi di battute veramente molto interessanti.
Ciwin, Santiago e gli altri
Ciwin (l’uso dei nickname è una di quelle cose che ho dovuto imparare ma che generalmente non amo) ad esempio esordisce così: «Vorrei abbandonare il lavoro profit per inserirmi in una realtà non profit che operi con bambini o anziani», scrive, «e vorrei avere dei consigli da voi esperti che possano indirizzarmi verso i passi giusti da compiere e possano aiutarmi in qualche modo».
Santiago, marketing manager di una multinazionale americana, invece è già arrivato ad alcune conclusioni «…non ci sono spazi dedicati a queste tematiche e ho salutato con piacere l’annuncio di una rubrica che partirà su Vita da gennaio (è l’inserto che state leggendo, ndr), e inoltre non sono riuscito a capire se esistono figure professionali a mio avviso determinanti per questo tipo di organizzazioni come Marketing manager, Logistic manager, etc… ho l’impressione che le crescenti complessità di gestione e affollamento del mondo non profit richiedano professionalità e competenze specifiche che magari richiedono anche una rinuncia al concetto di volontariato».
La piccola Sissy (è un nickname che mi suggerisce tenerezza) redarguisce con stile: «Dal mio punto di vista», dice, «la punta di diamante costituita dal prezioso lavoro dei volontari non è più sufficiente per poter far funzionare strutture organizzative ormai divenute così complesse e raggiungere efficacemente gli obiettivi che un’onp si è prefissa. Esistono onp tali da rappresentare vere e proprie aziende senza fine di lucro. Non per niente si sta facendo strada un’idea di impresa sociale», prosegue, «e se anche gli stipendi sono leggermente inferiori rispetto a posizioni analoghe in aziende for profit incontro sempre più spesso persone che desiderano lavorare nel non profit. Sarà la tendenza a recuperare i valori della piccola comunità di appartenenza (famiglia, quartiere, paese) e l’apertura all’altro, l’accoglienza del debole, del diverso, per nuove regole, condivise, di convivenza?».
Wastars, il guerriero, è però implacabile: «Leggermente inferiori, a mio avviso, non rende bene l’idea…personalmente direi pesantemente inferiori. Non dimentichiamo che, come già si è fatto notare, la richiesta di professionalità è fortunatamente sempre maggiore, purtroppo non viene economicamente riconosciuta. Cosa da cambiare!» E poi, «si vedono anche molte persone che scelgono di lavorare nel non profit solo perché è un’opportunità di lavoro in cui la richiesta di personale è grande ed è facile cominciare come operatore di base, ad esempio, più che con qualsiasi altro lavoro. È comunque reale la difficoltà di distinguere a priori chi lo fa con gli obiettivi di raggiungere una buona professionalità e compiere una crescita personale, da chi lo fa solo per sbarcare il lunario o perché non trova altra occupazione». Come si può vedere il tema è davvero caldo e il trade off tra motivazione e retribuzione è uno di quelli che lo animano. Allora due consigli: leggete Social Job per informarvi e poi iscrivetevi al forum e dita la vostra.
Info:www.vita.it/forum
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