Sostenibilità

Ambientalisti traditori: ancora polemiche

Sul Guardian l'ex-amministratore degli Amici della Terra Wilson prende le difese di Melchett e contrattacca: i veri ecologisti siamo noi

di Giampaolo Cerri

«Come sono tristemente predicatori e, oltre tutto, strategicamente ignoranti gli attacchi a Peter Melchett ed altri che, dopo anni di consistenti e coraggiosi sforzi dalla parte del movimento ambientalista, hanno deciso per una migliore chance di promuovere il cambiamento lavorando con il mondo degli affari e dell’industria». Va giù duro Des Wilson, ex-amministratore degli Amici della Terra britannici, che fece scalpore, anni addietro, per essere diventato direttore alla corporate della British Airways. Wilson rinfocola la polemica scoppiata per il passaggio di Lord Melchett da Greenpeace alla agenzia di comunicazione che lavora per Monsanto. «Questi critici», scrive oggi sul Guardian, «hanno una colpa ben peggiore delle vergognose macchie dei curricula di Melchett, Porrit, Parkin, Bellamy e gli altri; loro sono colpevoli di aver incoraggiato il movimento a ritornare su strategie che hanno così clamorosamente fallito gli obiettivi, uno dopo l’altro e di incoraggiare il piccolo insulto, stereotipo di affarismo e sterile, spesso dimostrazione giovanile che sono le vittorie delle vere ragioni ambientali sono poche e ancora rare». Secondo Wilson la questione è: «Come si crea cambiamento?». Certo, dice l’ex-amico della Terra, «l’impegno ambientale delle imprese era fino a poco tempo fa completametne inaccettabie e in molti casi lo è ancora. Sì, ci sono ancora grandi inquinatori. Sì, cambiamenti significativi nelle stretegie di business sono ancora attesi. Ma molto è mutato. Qualcosa a causa della danno di reputazione di cui hanno sofferto grandi società per la negligenza e l’insensibilità che hanno dimostrato; ma anche perché una nuova generazione di manager è sorta, educata ai bisogni dei cittadini e del pianeta, nonché ansiosi di fare la cosa giusta». Wilson ascrive il merito ad alcuni «dei più intelligenti fra gli ambientalisti che si sono convinti che gli obiettivi della tutela della natura potevano essere raggiunti con un approccio più illuminanto piuttosto che con una posizione antagonista». L’ex-Friends of Earth cita i casi degli altri transfughi e anche il proprio. «Ci sono compagnie che stanno riducendo gli sprechi energetici, alcune in percentuali elevate», conclude Wilson, «sempre più numerose sono quelle che riciclano o fanno un uso attento delle risorse. Altre ancora hanno speso capitali in sistemi di depurazione e tecniche meno distruttive di produzione. Queste società sono l’avanguardia di una rivoluzione nel comportamento industriale che gli ambientalisti che campano con le campagne non osano immaginare. Queste sono quelle che Melchett e le compagnie sono determinati a incoraggiare e a far crescere di numero. Grazie a Dio che ci sono. Loro sono gli ambientalisti che ottengono risultati».


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