Formazione

Afghanistan, produzione oppio continua come prima

Anzi, il con il nuovo regime il traffico si è incrementato

di Gabriella Meroni

Considerato fino al 1999 il maggior produttore di oppio, l’Afghanistan – sotto il regime dei Talebani, a seguito di un editto del mullah Omar – aveva interrotto la coltivazione del papavero. Ora – con il nuovo regime instaurato a Kabul come effetto principale della guerra – non solo la produzione sta riprendendo forma, ma il traffico di sostanze stupefacenti si è incrementato.

Lo dimostra un maxi-sequestro operato nella notte tra il 7 e l’8 gennaio scorsi dalla polizia pakistana che ha bloccato una carovana di cammelli proveniente dall’Afghanistan con un carico di 630 chilogrammi di eroina bianca purissima e 250 chili di morfina, per un valore di svariati milioni di euro.

L’operazione – la più importante nella storia della polizia pakistana – è avvenuto nella zona di Turbat, nella provincia meridionale del Baluchistan. Essa dimostra che in Afghanistan sono ancora attivi laboratori per la trasformazione dell’oppio e che, nonostante il cambiamento di regime, l’Afghanistan continua ad essere il principale polo sul mercato della droga.

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