Mondo

R.D.Congo: strage in miniera di coltan

Una frana ha provocato una strage in Kivu, dove donne e bambini estraggono il coltan in condizioni disumane

di Emanuela Citterio

È di 30 morti e 36 dispersi il bilancio di una frana all’interno della miniera di coltan di Bibapama 2, che si trova nel Nord Kivu, Repubblica democratica del Congo. Il disastro è stato provocato da intense precipitazioni piovose. E’ accaduto una settimana fa ma – riferisce l’agenzia Misna – la notizia è stata riportata solamente ieri da fonti giornalistiche. Le autorità della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma) che controllano la zona hanno dichiarato di aver chiuso l’impianto estrattivo ma che quelli limitrofi continuano regolarmente le loro attività. Ieri “Heritiers de la Justice”, organizzazione non governativa (Ong) di difesa dei diritti umani del Sud Kivu, ha lanciato l’allarme sui gravissimi problemi di salute di chi estrae il coltan e sulle condizioni disumane in cui anche donne e bambini sono costretti a lavorare. Il coltan è un composto di tantalite e columbite utilizzato nelle tecnologie più avanzate, ad esempio nei telefoni cellulari Gsm e per ricoprire gli aerei “Stealth” invisibili ai comuni mezzi di rilevazione. Il coltan – soprattutto gli interessi economici legati al commercio del prezioso minerale – è uno dei fattori che alimenta la guerra nella Repubblica democratica del Congo. Lo ha denunciato di nuovo in questi giorni un rapporto presentato a Bruxelles, in Belgio da una coalizione di ong europe e dall’International Peace Information Service (IPIS), un centro di ricerca indipendente. Il rapporto – dal titolo “Alimentare la guerra economica nella RdC: le compagnie europee e il commercio di coltan” – denuncia gli interessi economici legati a una guerra dimenticata che è costata finora la vita a più di due milioni di persone.


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