Salute

Aids: a Nairobi prostitute immuni al virus

Il 5% delle prostitute di Nairobi ha resistito naturalmente al virus per anni. Un team di Oxford le ha studiate e prepara un nuovo vaccino

di Carlotta Jesi

La ricerca di un vaccino per fermare l’epidemia di Aids nell’Africa sub shariana, dove vivono 28 dei 40 milioni di sieropositivi del mondo, potrebbe essere a una svolta. A sostenerlo è il Financial Times del 16 gennaio, che riporta le interessanti scoperte fatte da un gruppo di medici dell’Università di Oxford e di Nairobi a Majengo, una baraccopoli della capitale kenyota. Studiando le prostitute di Majengo, al 90% sieropositive, l’equipe di medici ha scoperto che 60 di loro (ovvero il 5%) avevano resistito naturalmente al virus dell’Hiv per anni anche avendo dai 5 ai 10 rapporti non potretti al giorno. Dimostrando un’immunità naturale su cui i medici di Oxford e di Nairobi stanno mettendo a punto un nuovo vaccino. Che funziona in modo diverso da quelli sperimentati finora: invece di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi, stimola le cellule killer T-cells che danno la caccia e uccidono le cellule infettate dal virus. Il nuovo vaccino introduce il 15% dei geni dell’Hiv nella pelle o nei muscoli. Il materiale genetico viene assorbito dalle cellule del corpo che producono proteine Hiv che stimolano il sistema immunitario a reagire contro il virus. Il vaccino, che secondo il Financial Times è costato 3,6 milioni di dollari, per il momento è stato testato su 30 volontari a Oxford. Con ottimi risultati: «Quando abbiamo iniettato ai volontari il primo componente del vaccino, molti di loro hanno avuto un responso immunitario simile a quello delle prostitute di Nairobi», ha dichiarato al quotidiano inglese il professor Andrew McMichael, che coordina il team di Oxford.


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