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Inquinamento: per Legambiente occorrono idee nuove
Legambiente commenta cosi' la proposta del Ministero dell'Ambiente di vincolare il nulla osta alla costruzione di nuove case alla realizzazione di nuovi parcheggi
di Redazione
“Vincolare le concessioni edilizie per nuove costruzioni alla realizzazione di un numero idoneo di parcheggi e’ un obbligo di legge da 35 anni, dal lontano 1968. E oggi, rispetto ad allora, sono cambiati i volumi di traffico e le concentrazioni di veleni nell’aria. E’ necessario proporre soluzioni nuove e più efficaci. Una legge, che peraltro ha più di tre decenni di vita, non basta. Si possono fare più controlli, verificare che venga realmente applicata, indagare se ci sono stati illegittimi cambi di destinazione d’uso. Questo può essere utile. Ma le soluzioni da mettere in campo sono diverse, nuove, più urgenti: trasporto pubblico, corsie preferenziali, estensione delle isole pedonali e delle zone a traffico limitato, car-sharing, mobilità alternativa”. Legambiente commenta cosi’ la proposta del Ministero dell’Ambiente di vincolare il nulla osta alla costruzione di nuove case alla realizzazione di nuovi parcheggi. Il Dm 2 aprile 1968 n. 1444, dice Legambiente, recita testualmente che per i nuovi insediamenti residenziali va “assicurata per ogni abitante – insediato o da insediare – la dotazione minima inderogabile di 18 mq per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio…”. Di questi 18 mq, devono essere destinati “2,50 mq di aree per parcheggi, in aggiunta alle superfici a parcheggio previste dall’art.18 della legge n.765”. “Ci aspettiamo più coraggio da tutti: sindaci, regioni, governo – conclude Legambiente – la mobilita’ urbana va completamente riprogettata. E’ inutile intervenire solo sui parcheggi senza intervenire sul trasporto pubblico; e’ inutile intervenire solo sul trasporto pubblico senza ridurre il traffico privato. E questo elenco di ‘inutilita” potrebbe continuare. Dalla paralisi non si esce con provvedimenti tampone, ma con interventi strutturali, rimettendo mano alle città”.
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