Economia

guida all’euro/puntata finale

Il rendiconto? potete farlo in lire ma sarà l'ultimo...

di Paolo Manzo

Per le associazioni, quali le principali tipologie di costi che si potranno generare con l’introduzione dell’euro? I costi sono essenzialmente di quattro tipi : a) per l’adeguamento del sistema informatico; b) per l’adeguamento della struttura contabile e della funzione amministrativa; c) di addestramento e qualificazione del personale; d) di informazione agli utenti. Come sono trattati questi costi a fini fiscali? La legislazione italiana non si è occupata nello specifico di questi costi, che pure potrebbero essere annoverati fra le immobilizzazioni immateriali. Pertanto, i costi sostenuti dall’impresa per adattarsi all’evoluzione del quadro economico e del progresso tecnologico costituiscono costi di esercizio. Anche il documento della Commissione europea assimila tali tipologie ai costi ordinari, da imputare generalmente alle spese della normale attività dell’associazione nell’esercizio in cui sono sostenuti. Dov’è possibile vedere e conoscere le monete e le banconote prima dell’1 gennaio 2002? Dal 15 dicembre sono disponibili presso banche e uffici postali dei mini kit: confezioni di monete in euro acquistabili per circa 25mila lire. Essi contengono 53 pezzi per un valore complessivo di 12,95 euro. Sono monete reali che però non possono assolutamente essere spese prima dell’1 gennaio, pena multe salate. E non aspettate l’ultimo giorno! Le banche resteranno chiuse lunedì 31 dicembre. Quali le regole per convertire gli importi in lire in un’altra unità monetaria nazionale, fuori dell’area euro? La trasformazione della lira in altra moneta si ottiene convertendo la lira in euro (dividendo il valore in lire per 1936,27) e moltiplicando il risultato per il tasso di conversione “altra moneta/euro”; tale tasso è fisso per le monete dei Paesi partecipanti all’euro e variabile, con sei cifre significative, per tutte le altre monete. Per le cooperative, quali saranno i valori nominali (massimo e minimo) delle quote/azioni, dopo l’1 gennaio 2002? Rispettivamente non più di 500 euro e non meno di 25 (cfr. nella tabella sotto il dettaglio del capitale sociale minimo dall’1 gennaio 2002, per spa, sapa, srl e società cooperative). Con l’entrata in vigore dell’euro i libretti postali in lire dovranno essere estinti, sostituiti o modificati? L’introduzione dell’euro non comporta l’estinzione, la sostituzione o la modificazione dei libretti aperti prima dell’1 gennaio 1999. Fino al 31 dicembre 2001 i libretti di nuova emissione possono essere denominati sia in euro che in lire. All’1 gennaio 2002 il saldo dei libretti in lire verrà convertito in euro. Il libretto postale in possesso del titolare verrà aggiornato in occasione della prima operazione successiva a tale data. Dopo l’1 gennaio 2002 i libretti verranno accesi in euro. Sono indeciso se redigere il rendiconto patrimoniale 2001 in euro o in lire. Vita cosa mi consiglia? Innanzi tutto il rendiconto patrimoniale 2001 sarà l’ultimo a poter essere redatto in lire. Gli enti che intendono redigerlo in lire al 31 dicembre 2001 devono essere consapevoli che: 1) le scritture di verifica, completamento e chiusura, relative al bilancio 31 dicembre 2001 devono essere redatte in lire; 2) le scritture relative all’esercizio che inizia l’1 gennaio 2002 devono essere redatte in euro. Bisognerà quindi gestire la contabilità in due valute: sul libro giornale compariranno le scritture relative al bilancio 2001 in lire, intercalate con quelle relative al 2002 in euro, a meno di non tenere, in via del tutto eccezionale, due libri giornali (comportamento civilisticamente non corretto, ma probabilmente accettabile data la particolare situazione). Potrebbe da questo punto di vista risultare più semplice redigere il rendiconto patrimoniale al 31 dicembre 2001 in euro, adottando l’euro già in questi giorni. Questa scelta comporterebbe peraltro altre complessità e richiede la disponibilità di un software che consenta di “vedere” tutti i movimenti dell’esercizio 2001 in euro, così da consentire controlli, analisi e confronti. Non esiste, comunque, una soluzione migliore. Devo riconvertire il capitale sociale in euro. Con la procedura semplificata è necessaria la presenza di un notaio? Assolutamente no. Così come non è necessaria la delibera dell’assemblea straordinaria. Unico obbligo il deposito del verbale entro 30 giorni all’ufficio del Registro delle imprese (cfr. il riquadro a sinistra). Come potrebbe cambiare la percezione dei prezzi con l’euro? è stato chiamato effetto ricchezza: secondo alcuni i consumatori europei con la nuova moneta si sentiranno più ricchi e quindi propensi ad acquistare di più. Al contrario si indica come effetto povertà quello per cui le banconote in euro ci faranno sentire più poveri e quindi spingeranno a spendere meno. In realtà il potere di acquisto non cambia si tratta solo della percezione che avremo della nuova moneta dovuta anche ai diversi tagli delle banconote e al ritorno dei centesimi. Mille lire, ad esempio, è il valore massimo di una moneta nella valuta nazionale, in euro si arriva all’equivalente di circa 4mila lire stringendo tra le mani una sola piccola moneta. Banche e uffici postali addebiteranno ai clienti le spese per la conversione dei conti correnti in euro il primo gennaio 2002? L’introduzione dell’euro è regolata dalle raccomandazioni emanate dalla Commissione europea, al fine di assicurare che l’introduzione della moneta avvenga in modo ordinato e trasparente. Nella raccomandazione numero 98/586/Cee dedicata alle spese bancarie connesse alla conversione con l’euro, si invitano le banche a effettuare le operazioni di conversione senza il pagamento di commissioni. Per alcuni tipi di operazione la raccomandazione è invece da considerarsi perentoria. In Italia tutte le banche hanno aderito alla presente raccomandazione (cfr. tabella sotto).


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