Salute

Cancro: speranze farmaci anti-aids per combatterlo

Se ne è parlato oggi al convegno su ''Tumori e virus'', organizzato ad Aviano, dal Centro di riferimento oncologico

di Paolo Manzo

Dalla ricerca nuove speranze nella lotta al cancro. Le armi potenziali potrebbero arrivare dai farmaci anti-Aids allo studio, in fase preliminare, che avrebbero una capacità di controllo sulla proliferazione cellulare.

Su questa ipotesi sono in corso ricerche, in vitro, nel mondo e anche in Italia. ”Studi in fase di pubblicazione, i cui risultati quindi, riferisce Barbara Ensoli, dell’Istituto superiore di sanità, rimangono ancora ‘top secret”’.

Se ne è parlato oggi al convegno su ”Tumori e virus”, organizzato ad Aviano, dal Centro di riferimento oncologico (Cro). ”I farmaci anti-Aids antiretrovirali, ha spiegato Umberto Tirelli, direttore della divisione di oncologia medica del centro friulano, hanno dimostrato un effetto preventivo e terapeutico su alcuni tumori, come linfomi cerebrali e sarcoma di Kaposi, nei pazienti sieropositivi.

La riduzione di questi tumori con le terapie anti-Hiv è quindi un dato acquisito”. Quanto all’ipotesi di utilizzare in futuro queste armi terapeutiche anti-Aids anche contro altri tipi di cancro nella popolazione generale, gli scienziati sono cauti, ma ripongono speranze soprattutto sull’attività anti-angiogenesi dei cocktail anti-Aids.

”Lo studio e l’osservazione di pazienti sieropositivi, ha spiegato il professor Antonino Carbone, direttore scientifico del Cro, ha permesso di esaminare in un tempo ridotto la successione di eventi che portano allo sviluppo del cancro, gli stessi meccanismi che operano nelle persone non colpite dal virus Hiv.

Praticamente le persone affette da tumore e sieropositive hanno costituito un modello sperimentale spontaneo, rivelatosi essenziale per aumentare le conoscenze necessarie a prevenire e in alcuni casi combattere il tumore nella popolazione generale”.

?’Questo modello, conclude, ha permesso innanzitutto di individuare i tumori più facilmente correlati agli stati di immunodeficienza e di individuare, nello sviluppo della neoplasia, alcune tappe importanti, come l’espressione di specifici marcatori immunologici, chimici e proteici, che potrebbero rivelarsi opportuni bersagli di nuovi farmaci”

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