Formazione

Prostituzione: in aumento i rimpatri forzati

Oltre 4600 espulse nel 2001 contro le 1300 del 2000

di Gabriella Meroni

Partono ormai con cadenza quasi settimanale i voli charter organizzati dal ministero dell’Interno per rimpatriare le giovani prostitute straniere trovate in Italia illegalmente: oltre 4.600 espulse dal territorio nazionale nel 2001 (erano state 1.300 nel 2000), tra le quali oltre 2000 albanesi, 600 rumene e 600 nigeriane. Nella seconda metà dell’anno, in particolare da giugno a novembre scorso, c’è stato, infatti, un incremento esponenziale dei voli diretti soprattutto in Albania e Nigeria per un totale di oltre mille persone rimpatriate delle quali la maggioranza donne trovate a prostituirsi. Dall’unico charter organizzato nel mese di aprile 2001, e diretto in Nigeria, si è passati ai quattro voli di giugno (tre con destinazione Tirana e uno Lagos) e agli altri cinque di ottobre (dei quali due per Tirana e uno per la Nigeria). Un altro è partito a novembre sempre per l’Albania. E’ questa la prima misura concreta di contrasto al fenomeno della prostituzione straniera sulle strade italiane messa in atto dal Viminale. Un fenomeno che secondo le ultime stime coinvolge 20-25 mila donne, in particolare nigeriane, per le quali l’Italia è il principale Paese di destinazione, ma anche albanesi, polacche e bielorusse. Il rimpatrio con il charter segue quasi sempre la conclusione di un’indagine o un’operazione antiprostituzione. Le donne straniere prive di documenti vengono identificate con l’aiuto dei funzionari dell’ambasciata del Paese d’origine e dotate di un lasciapassare. Poi, così come è avvenuto recentemente a Verona per oltre 100 nigeriane rintracciate tra Belluno, Padova, Rovigo, Treviso e Bologna e rimpatriate dall’aeroporto di Villafranca, il ministero dell’Interno noleggia un velivolo per riportare a casa le clandestine. Sull’aereo salgono anche funzionari e agenti della Polizia di frontiera, appositamente formati a fare da scorta ai clandestini, e che garantiscono la sicurezza sull’aereo. In Italia nel 2001, sono rimaste, invece oltre 1.200 immigrate clandestine costrette sulla strada dal racket ammesse al programma di protezione sociale previsto dalla legge sull’immigrazione. L’articolo 18 della legge Turco-Napolitano prevede infatti la concessione di un permesso di soggiorno temporaneo nei confronti delle vittime del traffico di esseri umani, anche nel caso che esse non vogliano o non possano denunciare gli sfruttatori. Nel 2000 le donne ammesse ai programmi di protezione erano state 726.


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