Sostenibilità

Uno sportello per chi non vuole più inquinare

Il Monte dei Paschi di Siena trasforma un proprio istituto per il finanziamento dell’agricoltura in realtà al servizio di chi ha progetti di risanamento ambientale

di Francesco Maggio

È una banca appena nata, ma ha radici antiche che affondano nell?Inca – Istituto nazionale di credito agrario che, sotto la denominazione di Cooperativa di credito agricolo, prima, e di Ifcat – Istituto federale di credito agrario per la Toscana, dopo, opera a Firenze sin dal 1913.
Dal 1992, Inca è entrata a far parte del gruppo Monte dei Paschi di Siena (mantenendo tuttavia una propria autonomia gestionale) e ha esteso la sua operatività a tutto il territorio nazionale, sviluppando una forte vocazione ambientale che lo ha spinto a varare, nel 1993, un progetto definito ?Banca verde? per il finanziamento di progetti di sviluppo coerenti con la tutela, la riqualificazione e la valorizzazione dell?ambiente.
Dal 19 ottobre scorso, quel progetto è diventato una banca, la denominazione di Inca è cambiata, appunto, in Mps Banca Verde e questo nuovo indirizzo strategico ha portato all?introduzione nell?oggetto sociale dell?istituto dei concetti di salvaguardia e di valorizzazione ambientale e alla sottoscrizione (prima in Italia a farlo) dell?accordo Unep – United nations environment programme (il programma ambientale Onu fondato sui principi del mandato per uno sviluppo sostenibile, gestioni ambientali e istituzioni finanziarie, pubblica presa di coscienza ed informazioni) per le istituzioni finanziarie in tema di salvaguardia dell?ambiente nell?erogazione del credito.
«L?ambiente per il gruppo Mps è sempre stato considerato un fattore strategico di sviluppo», spiega Mario Peruzzi, direttore generale. «L?ambiente rappresenta, a nostro avviso, il punto ideale d?incontro dell?etica con l?economia, attiene a elementi come, per esempio, l?acqua, le energie rinnovabili, lo smaltimento dei rifiuti, che interessano da vicino la nostra vita quotidiana, ma sono anche, da alcuni anni, preziosa fonte di business». Convinzione che si riflette anche nella nuova denominazione: «Abbiamo voluto dare un segnale forte, anche ?nominalistico?, di questa volontà di concentrare il nostro business sul ?verde?», dice Peruzzi, «non limitandoci all?attività istituzionale di erogazione dei finanziamenti, ma integrando gli interventi con attività di consulenza sul piano tecnico, di mercato, finanziario, fiscale e assicurativo».
Mps Banca Verde, inoltre, ha già avviato le procedure per la registrazione Emas (Eco management audit scheme) dei propri siti e messo a disposizione un plafond di circa 600 milioni di euro per le piccole e medie imprese che vogliono qualificarsi dal punto di vista ambientale.
Info: www.bancaverde.it

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