Lavoro

Una cooperativa per rigenerare il lavoro: l’esempio di Archimedia

di Marco Dotti

Tre anni fa, dopo la morte del socio di maggioranza, undici dipendenti hanno preso in mano la situazione e trasformato la società per cui lavoravano in una cooperativa. Investendo l'indennità di disoccupazione e grazie al sostegno di CFI, oggi la loro cooperativa è leader nei software gestionali e rappresenta un'esperienza esemplare di workers buyout

«L'inevitabile non si verifica mai, l'impevedibile accade sempre». Nessuna parola, più della frase dell'economista John Maynard Keynes, può descrivere quanto accade a un'azienda in crisi, quando tutte le strade che sembravano inevitabilmente chiuse si rivelano, imprevedibilmente, praticabili.

Così è accaduto a una società di Verbania, Archimedia, recuperata o, meglio, rigenerata attraverso un'esperienza di workers buyout.

Grazie alla legge Marcora, i soci dell’Archimedia hanno aperto una pagina nuova nel loro futuro. Come? Acquistando l’azienda, rigenerandola in forma cooperativa col sostegno di CFI, il fondo Cooperazione Finanza e Impresa.

Nel 2018, infatti, era successo l’imprevisto: la morte del socio di maggioranza, con gli eredi che non se la sentivano di subentrare nell’attività. «Ci si avviava alla chiusura e alla disoccupazione», spiega Roberto Schincaglia oggi presidente e sales menager dell’azienda. Così non è stato.

La nostra era una piccola società, ma il nostro gruppo aveva un grande futuro alle spalle. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto: andiamo avanti e rilanciamo quel passato in forma di sfida. Cooperando abbiamo capito che potevamo continuare a competere sul mercato

Roberto Schincaglia

Con la loro Naspi, i lavoratori della società hanno potuto versare il capitale necessario per costituire la cooperativa e diventare nuovi soci. «Abbiamo mantenuto i posti di lavoro ma soprattutto non abbiamo disperso il parco clienti, molto importante, che avevamo».

Essere una cooperativa, spiega Roberto, «ci consente di partecipare tutti alle decisioni, rafforzando il legame personale tra noi. Un bel risultato, che genera entusiasmo e voglia di fare».

«La nostra era una piccola società», racconta ancora Schincaglia, «ma il nostro gruppo aveva un grande futuro alle spalle». Anche se piccola, la piemontese Archimedia Srl aveva infatti trent’anni di storia. Trent’anni in cui si era affermata come azienda leader in Italia per la realizzazione di software gestionali, arrivando a un fatturato di 80 milioni di euro.

Tutti avevano altre opportunità di lavoro altrove, ma abbiamo preferito rimanere perché con la formula del WBO abbiamo trovato un modo per dare un senso profondo a quanto stavamo facendo

Roberto Schincaglia

«Fondata nel 1989 con l'obiettivo di risolvere problemi amministrativi, gestionali e fiscali di studi, associazioni ed imprese di tutto il territorio nazionale, nel corso degli anni sono stati oltre settecento i clienti che si sono affidati al nostro supporto per gestire la propria impresa e prendere le decisioni importanti legate alla crescita ed allo sviluppo del proprio business».

A tenerli uniti, racconta ancora Roberto, «la capacità del nostro gruppo di guardare avanti e proiettare la forza del nostro passato nel domani. Oltre trecento clienti ci hanno assicurato continuità, abbiamo trovato supporto e aiuto tecnico e… siamo diventati una cooperativa«.

Risultati? «Ottimi in termini di bilancio, straordinari soprattutto sul piano umano: siamo una squadra sempre più unita e cooperare ci aiuta a confrontarci con un mercato in evoluzione».

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