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Usa: esperimenti nucleari sotterranei?

Gli Stati Uniti stanno considerando la possibilità di riprendere, nei prossimi anni, i test nucleari sotterranei

di Paolo Manzo

Gli Stati Uniti stanno considerando la possibilità di riprendere, nei prossimi anni, i test nucleari sotterranei per mantenere la sicurezza e l’efficienza del proprio arsenale che sarà ulteriormente ridotto in seguito ai nuovi accordi in via di definizione con la Russia. Lo anticipa il Washington Post citando sia esperti di armamenti del governo che analisti indipendenti. Già domani, nel corso della presentazione al Congresso del Nuclear Posture Review, un documento classificato in cui il governo presenta la nuova dottrina nucleare, e quindi le ragioni della nuova riduzione delle testate a non oltre un tetto compreso fra le 1.700 e le 2.100, l’amministrazione avanzerà l’idea di riprendere i test. Le nuove proposte avrebbero dovuto essere presentate entro il 31 dicembre, ma il termine era slittato a causa di ”problemi di coordinamento dello staff”. Il Senato americano aveva clamorosamente respinto la ratifica del Trattato per il bando complessivo dei test già nel 1999, ancora durante l’amministrazione Clinton che aveva invece sostenuto con forza l’accordo. Per entrare in vigore, il Trattato deve essere ratificato da tutti e 44 Paesi considerati in grado di sviluppare ordigni nucleari. Fra questi si sono fino a ora astenuti dal farlo, oltre agli Stati Uniti, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele. ”Non diranno che i test riprenderanno, spiega una fonte del dipartimento dell’Energia al Washington Post, tuttavia vogliono avere la possibilità di farlo, se riterranno di averne bisogno”. Il modo di porre la questione non sarà specifico perché l’amministrazione sta ”cercando di non sollevare un putiferio”, aggiunge. Era stato il Presidente Bush padre, nel 1992, a sospendere a tempo indeterminato i test nucleari. Ma ”proprio perché l’arsenale si sta riducendo’, spiega il responsabile del consiglio di politica della difesa del Pentagono, Richard Perle, uno dei consiglieri più ascoltati del segretario Rumsfeld, l’opzione dei test deve rimanere aperta.


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