Famiglia
Italiani scoprono come si suicidano cellule tumore
Due ricercatrici dell'Istituto Regina Elena hanno individuato una proteina in grado di attivare il gene P53, che ha funzione chiave nella regolazione dei processi tumorali
di Paolo Manzo
Scoperto da studiose italiane come spingere al suicidio le cellule tumorali.
Due ricercatrici dell’Istituto Regina Elena di Roma hanno individuato, infatti, una proteina in grado di attivare il gene P53, che ha una funzione chiave nella regolazione dei processi che portano alla formazione dei tumori.
L’eccezionale scoperta viene illustrata dalle studiose in un editoriale nel prossimo numero di Nature Reviews Cancer e Nature Cell Biology, in cui si descrive il meccanismo d’azione della nuova proteina, ‘battezzata’ HIPK2.
Il gene ‘scudo’ è stato protagonista di un recente studio americano: modificato nei topi per creare cavie protette dal tumore, ha però ‘accorciato’ la loro vita media.
Nel caso della nuova proteina, anticipano Silvia Sodu e Ada Sacchi del Laboratorio di Oncogenesi Molecolare del Regina Elena, si è visto che ”l’HIPK2 è in grado di modificare l’attività regolatrice del P53 nelle cellule cancerose, inducendole a suicidarsi.
Un processo determinante per far sì che le cellule tumorali possano essere uccise, contenendo la loro proliferazione incontrollata”.
La scoperta rappresenta, dal punto di vista della ricerca pura, un notevole avanzamento nella comprensione dei meccanismi molecolari di azione del gene P53.
La scoperta dell’HIPK2 è un passo avanti notevole, anche se, spiega il direttore scientifico del Regina Elena, Francesco Cognetti, non significa che si sia trovata la cura dei tumori.
”Questo lavoro, dice infatti Cognetti, apre scenari nuovi, e i risultati concreti si potranno avere nel giro di qualche anno, in seguito allo sviluppo di nuove tecnologie mirate alla generazione di nuovi farmaci più ‘intelligenti’, perché più mirati degli attuali”.
In seguito alla scoperta, al Regina Elena si sta attrezzando un laboratorio per la realizzazione, anche in collaborazione con industrie del settore, di un farmaco oncologico di nuova generazione, che ‘mimerà’ l’azione della proteina HIPK2.
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