Stefano Caccavari, 33 anni, CEO e Fondatore dell’azienda Agricola Mulinum nata nel 2016 a San Floro in provincia di Catanzaro, è stato nominato dal Presidente Mattarella, per motu proprio, dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica: «Per il suo innovativo contributo rivolto alla valorizzazione del patrimonio territoriale in Calabria».
Una telefonata, come è uso accada in questi casi, di cui Stefano Caccavari da notizia con un post sui social.
«Cari amici, – scrive – ieri (il post è del 13 novembre scorso) ero in autostrada quando, verso le 17.30, ho ricevuto una chiamata da un numero fisso romano; ero impegnato in un'altra conversazione, ma ho notato che quel numero continuava a chiamarmi con insistenza.
Ho risposto e si è presentato un certo Ferdinando, chiamava dal Quirinale.
Mentre tra me e me pensavo fosse uno scherzo, con voce seria mi diceva che non era stato tanto facile trovarmi – eppure sono abbastanza seguito sui social e rintracciabile – e che ci teneva a dirmi che domani (cioè stamattina -13 novembre-) sarebbe uscito il comunicato ufficiale con la proclamazione del Presidente della Repubblica…». Dopo la notte di incredulità, scrive sempre su facebook: «Un sorriso ha avvolto il mio volto, ho pensato: forse anni di sacrifici sono stati ricompensati da un riconoscimento che arriva dal Capo dello Stato».
I numeri che raccontano Mulinum sono un crescendo: da 1 post su facebook a 1.436.000 euro grazie a una raccolta fondi continua , 220 soci sottoscrittori, ad oggi, che sostengono Mulinum, per mantenere 6 varietà di grani antichi e locali. E ancora da 1 a 3 mulini che stanno prendendo vita in Italia sullo stesso modello di San Floro: uno a Buonconvento, in Toscana, nel cuore della Val d’Orcia e l’altro a Mesagne in Puglia (Salento).
Ma perché Mulinum è «il primo mulino dei contadini», cosa vuol dire?
Questo claim racchiude la nostra scelta, sin dall’inizio, di coinvolgere nel nostro progetto contadini che, come noi, credono nel potere dell’agricoltura biologica, senza pesticidi né chimica. D’altronde al Mulinum si assiste e partecipa alla coltivazione, alla trebbiatura, al processo produttivo, quindi siamo un po’ tutti contadini.
Una filiera virtuosa e partecipata, da dove nasce l'idea?
L’idea nasce dal desiderio di recuperare la tradizione della coltivazione dei grani antichi nel mio piccolo borgo di nascita, San Floro. Nel 2016, con un post su Facebook, ho lanciato un crowdfunding per salvare uno degli ultimi mulini a pietra della Calabria. In soli 90 giorni ho raccolto 500.000 euro e 100 soci. Così è nato Mulinum, la nostra azienda agricola nonché una filiera completa che coltiva in maniera biologica i grani antichi locali, li macina a pietra e ottiene farine integrali in purezza, pane e prodotti da forno come cent’anni fa.
Oggi siete presenti in più parti d'Italia, dove state recuperando altri due mulini: uno in Toscana e l'altro in Puglia. La filiera del grano antico grano salverà il mondo?
No, non abbiamo recuperato altri mulini, bensì, dopo il successo di Mulinum San Floro, grazie all’attenzione mediatica, siamo stati contattati da professionisti del settore e proprietari terrieri interessati a replicare il nostro modello imprenditoriale nelle loro regioni. A Buonconvento, in Toscana, sono già in corso i lavori di costruzione del nostro secondo Mulinum, che sorgerà nella splendida Val d’Orcia, nei 600 ettari di terreno della Tenuta Castelnuovo Tancredi del socio capofila di Mulinum Buonconvento, Guido Venturini del Greco.
In Puglia, invece, siamo in attesa del permesso del Comune di Brindisi per costruire il nostro terzo Mulinum, precisamente a Mesagne, insieme ai soci capofila pugliesi Campana.
Frattanto, abbiamo recuperato diverse macine di antichi mulini a pietra, rimesse a nuovo nella nostra officina e pronte ad entrare in funzione nei prossimi Mulinum che costruiremo in altre regioni d’Italia.
Abbiamo sempre più conferma che tanta gente è interessata al recupero della coltivazione dei grani antichi, consapevole, come noi, che ciò consente di preservare il patrimonio ambientale e promuovere un’alimentazione sana che favorisce il benessere psicofisico.
Avete costruito tutto online, ma oggi quanta gente arriva a San Floro grazie a Mulinum? avete una stima di quante economie avete prodotto? Quante persone impiegate e quanta transizione ecologica e sociale passa per la Calabria?
La nostra rete, che mi piace definire «comunità di destino», è in continua crescita. San Floro è un paesino di appena 600 anime, grazie alla risonanza di Mulinum è tornata ad essere riconosciuta come la valle dei mulini. Oltre 60.000 persone in questi anni, tra amici, soci e clienti sono venuti a trovarci da ogni parte d’Italia, soprattutto d’estate. Qualcuno è arrivato persino dall’estero. Siamo fieri di dare lavoro a 12 giovani del territorio e di contribuire allo sviluppo economico e sociale della nostra regione, spesso imbrigliata in cliché. Per giunta, ci inorgoglisce che un progetto made in Calabria venga esportato e porti benessere e sviluppo anche in altre regioni.
Tu scrivi su Facebook: «forse anni di sacrifici sono stati ricompensati …» Qual è il messaggio che vorresti diventasse virale?
Che anche un’impresa agricola può essere degna di nota e arrivare al Presidente della Repubblica.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.