Volontariato
I vescovi: a scuola fondamentale la religione
Con l'insegnamento della religione nelle scuole ''è offerta la possibilità di un accostamento culturale ai valori e ai contenuti della fede, patrimonio comune ai cittadini italiani d'ogni età"
di Paolo Manzo
Con l’insegnamento della religione nelle scuole ”viene offerta la possibilità di un accostamento culturale ai valori e ai contenuti della fede, patrimonio comune ai cittadini italiani di ogni età” ma si tratta anche di un’occasione per ”cogliere la verità sull’uomo, che può dare speranza e fiducia per l’oggi e il domani”.
I vescovi italiani sponsorizzano con queste parole l’adesione di famiglie e alunni delle scuole alla scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica per l’anno scolastico 2002-2003, arricchita ”nel quadro delle riforme scolastiche in atto” dalla ”maggiore conoscenza delle altre religioni” e dalla ”attenzione ai problemi esistenziali dei ragazzi e delle ragazze che crescono e al mondo che li circonda”.
Nella convinzione dei vescovi che ”non esiste offerta formativa valida e completa se viene ignorata la dimensione religiosa, componente essenziale della persona umana”.
”In una società nella quale dominano l’incertezza, la paura e l’angoscia che spingono i giovani a una pericolosa fuga dalla realtà, si legge nel messaggio della presidenza della Conferenza episcopale italiana, l’insegnamento della religione cattolica rappresenta una proposta di valori e l’aggancio a sicuri punti di riferimento capaci di dare risposte alle domande che ragazzi e ragazze si pongono nel loro cammino di crescita”.
Il messaggio cristiano ”mediato dalla Chiesa cattolica” ha in sé ”la capacità di portare alla luce la domanda di significato della vita su cui ognuno si interroga” e ”di far maturare risposte vere, non superficiali, ispirate da ideali alti” in un ”dialogo rispettoso con le altre culture”
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