Formazione

Coldiretti: senza extracomunitari colture a rischio

Le primizie orticole sono a rischio, senza nuovi ingressi di lavoratori stagionali extracomunitari. È quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Paolo Bedoni

di Paolo Manzo

Le primizie orticole sono a rischio, senza nuovi ingressi di lavoratori stagionali extracomunitari. È quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Paolo Bedoni. Secondo Bedoni i lavori preparatori per molte colture agricole incombono nei campi ”vincolati dai cicli stagionali della natura che non possono certo attendere i tempi della politica”.

I tempi necessari tra la richiesta delle autorizzazioni da parte delle imprese e l’effettiva disponibilità sul posto di lavoro del cittadino extracomunitario è di almeno 40 giorni ”ulteriori ritardi nell’emanazione del decreto sui flussi migratori, ha sottolineato in presidente della Coldiretti, rischiano di far perdere opportunità alle stesse imprese e ai lavoratori”.

Un?esigenza che il Presidente della Coldiretti ha segnalato in una lettera al Ministro del Lavoro Roberto Maroni. Secondo una recente indagine della Coldiretti quasi il 10% dei lavoratori agricoli (uno su dieci) è extracomunitario.

”La presenza di extracomunitari impegnati regolarmente in Italia nella campagna di raccolta dei diversi prodotti è cresciuta in modo continuo”. Nel 2000, gli operai extracomunitari assunti in agricoltura a tempo determinato sono stati pari a circa 65.000 (+ 20% rispetto al 1999) e un analogo trend di crescita dovrebbe essere confermato per il 2001, quando la Coldiretti stima che saranno assunti quasi 80.000 lavoratori.

A questi valori si sommano quelli relativi agli extracomunitari che hanno impiego stabile in agricoltura, anch’essi in continuo aumento, che potrebbero raggiungere, nel 2001, le 9.000 unità. In molte aree del paese la presenza di extra comunitari è una componente determinante del sistema produttivo agricolo

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