Welfare

8 marzo e lavoro, un videogioco sulle discriminazioni

Si chiama “Two Interviewees - Due Colloqui di Lavoro”, un indie game italiano e strumento di edutainment per sensibilizzare sulle disparità di trattamento che avvengono sul posto di lavoro.

di Mara Cinquepalmi

Marzio e Irene hanno un colloquio lo stesso giorno. Domande e risposte sono uguali, ma se ad essere assunta sarà Irene il suo stipendio non sarà uguale a quello che invece spetterebbe a Marzio.
Marzio e Irene sono i protagonisti di Two Interviewees – Due Colloqui di Lavoro, un indie game italiano e strumento di edutainment per sensibilizzare sulle disparità di trattamento che avvengono sul posto di lavoro.

Mauro Vanetti, giovane programmatore indipendente, ha realizzato, con la consulenza di @figuredisfondo e la direzione grafica di Emanuele Klemp, questa visual story interattiva in cui il giocatore interpreta contemporaneamente due candidati, un uomo ed una donna, ad un colloquio di lavoro.
In “Two Interviewees” il giocatore, rispondendo alle domande dell'intervistatore, ha modo di confrontarsi con i pregiudizi e le discriminazioni che spesso si vivono nell'ambiente lavorativo e può constatare come, ad esempio, l’ipotesi di una futura maternità rappresenti per le donne un ostacolo.

«L’idea – spiega Mauro Vanetti al nostro giornale – è nata quasi per caso durante un corso di videogiochi narrativi a Bologna. Quando il gioco è uscito, sono stati molti i commenti favorevoli, ma alcuni hanno detto che non è realistico, come di solito sono gli indie game».

Forse a chi ha commentato così l’idea di Mauro Vanetti sfuggono i dati sulla discriminazione di genere sul posto di lavoro, un fenomeno che, come illustrato dal documento strategico dell'Unione Europea per il triennio 2016-2019 sulla diseguaglianza di genere, è diffuso in tutta Europa. Numeri di una discriminazione che riguarda sia la presenza delle donne al vertice di aziende ed istituzioni sia le retribuzioni, che registrano un divario del 16,4% a sfavore delle donne (media EU – dati 2014).


Il divario retributivo maggiore, spiega il “Gender Gap Report 2016” dell’Osservatorio Jobpricing, "si avverte proprio dove maggiore è la concentrazione: gli uomini impiegati guadagnano il 12,4% in più delle colleghe".
Il gap nello stipendio dei dirigenti è dell’11,9% e in aumento rispetto all’anno precedente, mentre è più contenuto e diminuisce ulteriormente nel caso dei quadri (passa da 5,4% a 5% sempre a favore maschile).

Il divario salariale più elevato si trova all’interno del settore dei servizi e a quello dei servizi finanziari, mentre nel settore edilizio, del cemento laterizi e ceramica, nel settore del legno, dell'architettura, design e arredamento le donne guadagnano in media più degli uomini.

Anche un gioco, come “Two Interviewees”, può essere uno strumento per far conoscere questi temi. Il gioco è disponibile gratuitamente, in versione italiana, inglese e francese, per Windows, Mac OS X, Linux e Android, ma a breve sarà disponibile una nuova versione, dove alla fine di ogni partita il giocatore potrà consultare dati e statistiche sulla questione del gender pay gap. «Il contrasto – spiega Vanetti – tra il gioco ed i dati freddi ha creato una dissonanza interessante. È un modo per riflettere perché spesso neanche le vediamo le donne che vengono pagate poco».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.