Formazione

Brasile: incuria e povertà poterono più dell’alluvione

La causa della morte di 60 persone che ha sconvolto il Natale brasiliano non è attribuibile solo alle piogge, ma alla miseria.

di Redazione

Dal 23 dicembre scorso, Rio de Janeiro soffre le conseguenze delle forti piogge che sono cadute in tutto lo Stato. I morti sono più di 60 ed oltre 1.800 i senza-tetto, principalmente nelle città di Petrópolis, Duque de Caxias, Pacambi e Mendes. Il Presidente del Brasile ha confermato che fondi di emergenza saranno destinati allo Stato ed ai Municipi colpiti per aiutare la ricostruzione delle aree distrutte ed aiutare le famiglie delle vittime. Il Ministero della Sanità ha inviato medicinali e vaccini, per la prevenzione di malattie epidemiche. Una delle principali banche private del Paese ha annunciato che donerà circa 200.000 U$ per l’assistenza alla popolazione colpita.
In un colloquio con Fides, Dom Filippo Santoro, vescovo ausiliare di Rio de Janeiro, ha detto che l’arcidiocesi ha installato dieci punti per il servizio alla popolazione colpita. In essi, localizzati in diverse parrocchie, volontari lavorano nella raccolta di alimenti, coperte, medicine e generi di prima necessità. Diverse chiese servono per l’alloggiamento di coloro le cui case sono state travolte dagli smottamenti causati dalla pioggia. La Caritas Rio è coinvolta nei lavori, insieme a sacerdoti e parrocchiani. La maggior parte dei senza-tetto ha perso tutto e sono ospitati, oltre che nelle chiese, in scuole e nelle case di parenti.
Il mal tempo è intanto cessato dopo Natale, ma altre forti piogge sono previste per i prossimi giorni. Gli istituti di meteorologia non scartano nemmeno ipotesi di tempeste di grandine.
La causa della tragedia che ha sconvolto il Natale brasiliano non è attribuibile solo alle piogge. Il punto è che la popolazione più povera costruisce le sue case-baracche sulle pareti delle colline. I rifiuti che si accumulano sul luogo, insieme alla distruzione della vegetazione, impediscono il drenaggio dell’acqua piovana. Poco a poco, rifiuti e residui di vario tipo ostruiscono canali di scorrimento e fiumi. Quando le piogge cadono con particolare intensità, le valanghe di rifiuti e terra sono inevitabili. Le istituzioni pubbliche preposte alle verifiche ed alle concessioni d’uso del terreno non riescono a lavorare in modo efficace per prevenire insediamenti e baracche nelle zone “a rischio”(in genere i terreni sono occupati abusivamente). Molti immobili (soprattutto residenze) delle aree a rischio sono dichiarati inagibili, ma i proprietari si rifiutano di lasciare la propria baracca, rendendo così necessario l’intervento delle forze dell’ordine e pompieri per convincerli ad abbandonare la costruzione.
Diverse famiglie hanno perso nella valanga di fango non solo la casa, ma anche tutti i beni. Pur in questo stato di cose, il programma per la festa di fine anno sulla spiaggia di Copacabana non ha subito variazioni. L’unica differenza decisa dagli organizzatori è dovuta non alle inondazioni e smottamenti, ma a motivi di sicurezza: i fuochi artificiali sono stati esplosi dal mare, per evitare problemi e incidenti per i partecipanti alla festa sulla spiaggia.

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