Non profit

Novità 2002: il vincitore distratto premierà il sociale

Da aprile 2002, gli oggetti in palio nelle promozioni dei concorsi a premi non ritirati potranno essere devoluti alle onlus. Finanziamenti potenziali per 250mila euro

di Francesco Agresti

Autovetture, computer, macchine fotografiche, viaggi. Questi solo alcuni dei premi più ricorrenti messi in palio dalle imprese nei concorsi promozionali, formule che molto spesso le società affiancano ai messaggi pubblicitari. Da aprile 2002 tutti i beni in palio che non verranno ritirati dovranno essere devoluti alle onlus. A stabilirlo è il nuovo regolamento dei concorsi e delle operazioni a premio (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 289 dello scorso 12 dicembre). Il provvedimento, atteso da due anni (la legge 449 del 27 dicembre del ?97 dava al governo 60 giorni di tempo per emanarlo) entrerà in vigore dal prossimo 11 aprile. “Quella della devoluzione dei premi non è l?unica novità prevista dal regolamento che interessa le organizzazioni di volontariato “, spiega Antonio Porzio, della direzione generale per l?armonizzazione e la tutela del mercato del ministero dell?Attività produttive. Enti morali, associazioni e comitati senza fini di lucro che hanno scopi assistenziali, culturali, ricreativi e sportivi, oltre alle onlus, possono organizzare lotterie, tombole, pesche o banchi di beneficenza, per far fronte alle loro esigenze finanziarie. Il vecchio regolamento, che rimarrà in vigore fino al prossimo 10 aprile, impone alle società di devolvere i premi non ritirati alle Eca, gli enti comunali di assistenza. La nuova normativa, che invece impone di dirottare i premi alle onlus, è un implicito riconoscimento del ruolo e delle capacità organizzative che negli ultimi anni le organizzazioni di utilità sociale sono state in grado di raggiungere. Le onlus potranno ricevere solo premi in natura: il regolamento esclude infatti che i concorsi e le operazioni a premio possano prevedere vincite in denaro. L?organizzazione a cui devolvere i premi sarà scelta dalla società che ha organizzato il concorso o l?operazione a premi e il nome dovrà essere indicato sul regolamento, come prevede il primo comma dell?articolo 11: “Il regolamento delle operazioni e dei concorsi a premio è messo a disposizione del consumatore per una corretta informazione. Esso contiene l?indicazione del soggetto o dei soggetti promotori, della durata, dell?ambito territoriale, delle modalità di svolgimento della manifestazione, della natura e del valore indicativo dei singoli premi messi in palio, del termine della consegna degli stessi, nonché delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10, comma 5, alle quali devolvere i premi non richiesti o non assegnati, diversi da quelli rifiutati”. Da aprile, quindi, leggendo il regolamento dei concorsi, solitamente viene stampato sulle schede di partecipazione, potrete conoscere la onlus a cui la società devolverà i premi non ritirati. “È senza dubbio un?ottima soluzione”, commenta Felice Lioy, direttore generale dell?Upa – Utenti associati pubblicità, organizzazione che ha contribuito a fondare l?associazione Pubblicità progresso. “Quella del sostegno alle organizzazioni di volontariato è una strada che oggi è percorsa molto più che in passato. I concorsi a premi in una campagna pubblicitaria hanno un ruolo e un peso diverso che varia in relazione alla strategia che l?impresa intende adottare: ci sono casi in cui il concorso ha un ruolo centrale, altri invece in cui invece è complementare rispetto al messaggio”. Un ruolo di rilievo i premi lo hanno senza dubbio nei messaggi promozionali della Melegatti, azienda produttrice di pandori e panettoni, che ogni anno mette in palio decine di premi. “Quest?anno il nostro concorso ha un carnet di 120 premi”, conferma Bruno Ferroni, direttore del marketing della società veneta. “È difficile che rimangano premi non ritirati poiché ai vincitori inviamo una comunicazione tramite raccomandata: negli ultimi anni è successo solo una volta”. Nel 2000 le imprese hanno investito in promozioni di questo tipo oltre 3 milioni e mezzo di euro e anche se la quantità di premi non riscossi è piuttosto bassa, ogni anno dovrebbero andare alle onlus beni per un valore compreso tra i 155mila e i 250mila euro. Poca cosa rispetto ai premi non riscossi delle lotterie e dei concorsi nazionali. Nel ?96, i 7mila dipendenti dell?amministrazione finanziaria di Roma si spartirono, legittimamente (lo prevedeva un dpr del ?48) una torta di 90 milioni di euro, somme fino ad allora vinte e non riscosse. In media, ogni dipendente ebbe in dono 13mila euro, ai più anziani andarono cifre superiori ai 25mila. La cosa non passò inosservata. Mauro Michielon, parlamentare leghista, presentò un?interrogazione per chiedere che i premi non riscossi venissero “impiegati in iniziative sociali che abbiano valenza in tutto il territorio nazionale”.


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