Mondo

Cecenia, una drammatica denuncia delle ong

L'associazione Memorial elenca decine di casi di tortura e di sparizioni a Grozny. Ma Putin ormai ha mano libera dall'occidente

di Redazione

Una drammatica denuncia arriva dall’Ong russa Memorial: sarebbero decine le vittime delle reatte fatte dall’esercito di Putin nelle settimane prima di Natale in Cecenia. Le retate sono continue, effettuate da uomini mascherati . 300 persone sono ufficialmente considerate scomparse, come ha dichiarato il presidente di Memorial Oleg Orlov. Tra i casi citati quello Luisa Beterguirieva, militante della Ong Amicizia russo-cecena, uccisa a un posto di blocco il 13 dicembre: aveva raccolto una lista di persone ferite durante un’operazione dell’esercito. Cinque giorni dopo, un altro membro della stessa associazione, AkhmedGadjiev, di 64 anni, è stato ucciso da uomini mascherati che hanno fatto irruzione a casa sua. «I militari russi sono incontrollabili, non rispettano neanche gli ordini dei comandanti» ha denunciato Orlov. In particolare sono sotto pressione le Ong che forniscono assistenza alle popolazioni: secondo il governo russo invece sarebbero di supporto a formazioni illegali di resistenza.

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