Welfare

Cancro da lavoro uccide 6000 persone l’anno

Ma la stima è ancora prudente

di Gabriella Meroni

Lavoro ‘killer’: nel nostro Paese ogni anno si contano 4-6000 morti da tumori occupazionali. ”Una stima prudente”, precisa Antonio Moccaldi, direttore dell’Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro), intervendo alla III Giornata romana di medicina del lavoro, in corso alla Sapienza. ”L’incidenza dei tumori professionali in Italia e’ in costante crescita – conferma all’Adnkronos Salute Francesco Tomei, direttore della Scuola di specializzazione in medicina del Lavoro dell’ateneo, e organizzatore del congresso – ed e’ ancora sottostimata, perche’ l’onere della prova e’ a carico del lavoratore”. Cattive notizie, dal convegno romano, anche per chi vive in citta’: il rischio di cancro del polmone nelle aree urbane e’ maggiore del 50% rispetto a quanti vivono in campagna. E solo lo smog cittadino, prosegue Tomei, e’ responsabile del 4.6% di tumori. ”Numerosi agenti chimici, fisici e biologici occupazionali e ambientali – dice – interferiscono con il sistema neuro-immuno-endocrino”. ”Un problema – assicura Moccaldi – che vede impegnato il nostro Istituto in due progetti strategici gia’ approvati e finanziati, uno sull’effetto dell’amianto sulla salute e l’altro sulle concentrazioni dei cancerogeni chimici. Stiamo conducendo, poi, delle ricerche anche per saperne di piu’ sull’effetto dello stress da lavoro”. Proprio su questo tema l’Ispesl, ha ricordato Moccaldi, si impegnera’ presto insieme a gruppi di ricerca finlandesi, norvegesi, svedesi e tedeschi, per confrontare le diverse situazioni europee.


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