Famiglia

Stati generali scuola: Berlusconi chiude. Fuori è caos

''Grida scomposte non portano che al rafforzamento della nostra volontà di cambiamento''. Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha bollato la protesta

di Redazione

”Grida scomposte non portano che al rafforzamento della nostra volontà di cambiamento”. Cosi’ il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha bollato la protesta degli studenti che stamane dopo un corteo hanno assediato la sede del Palazzo dei Congressi dove si sono tenuti gli Stati Generali della Scuola. La riforma della scuola ”e’ indispensabile”, ha detto Berlusconi, aggiungendo che il progetto del ministro Letizia Moratti ha il sostegno di tutto il governo. Fuori e dentro la sede del congresso si sono vissuti momenti di grande tensione. Durante l’intervento del ministro Moratti, un gruppo di studenti regolarmente autorizzati a seguire i lavori dell’assise ha cominciato a contestare ed inveire nei confronti del ministro e delle iniziative annunciate dal governo in materia di istruzione. Gli studenti, una trentina in tutto, sono stati fatti immediatamente uscire dal salone dei congressi e in una zona a pochi metri di distanza dall’Auditorium hanno improvvisato una manifestazione di protesta con cori e slogan contro il governo. Successivamente gli studenti, tutti con regolare ”badge” per l’ingresso nell’Auditorium, si sono diretti verso le porte del salone. Ma, inizialmente poliziotti in borghese e poi poliziotti in tenuta antisommossa hanno impedito loro l’accesso. Sono stati alcuni minuti di grande tensione con gli studenti che, accredito alla mano, tentavano con degli spintoni di sfondare il cordone della polizia e dall’altro le forze dell’ordine che facevano muro. Una contrapposizione per alcuni istanti anche violenta tanto da far cadere una delle porte d’ingresso al salone. Il piccolo gruppo di studenti e’ stato poi disperso. Fuori dal palazzo il sit-in dei partecipanti al corteo (70 mila secondo gli organizzatori), partito dalla stazione Laurentina e fermatosi di fronte alle transenne con le quali le forze dell’ordine bloccavano l’accesso al centro congressi, durante il quale sono stati contestati anche gli esponenti di Ds e Comunisti Italiani, Folena e Diliberto.


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