Non profit

Vita costa di più. ma il prezzo è giusto

Un lettore ci scrive in merito all'aumento del prezzo del settimanale Vita

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, ritengo la vostra pubblicazione un prodotto di alta qualità, sia relativamente alla stampa di settore, quanto considerata nel più vasto panorama editoriale italiano. Per questa ragione sono un vostro lettore di vecchia data e per lungo tempo, credo, continuerò a restarvi fedele. Nell?ultimo numero, però, mi avete serbato una spiacevole sorpresa: l?aumento del prezzo del giornale di 400 lire, ovvero 20 centesimi di euro, in altre parole un aumento immotivato del 10 per cento e rotti. Perché immotivato? Avete pubblicato 3 articoli, in altrettanti numeri, relativi alle ripercussioni dell?introduzione della nuova moneta. Purtroppo nessun riferimento allo spiacevole fenomeno, che molti consumatori vivranno sulla loro pelle, sugli aumenti di prezzo immotivati. La triste abitudine delle italiche genti di voler approfittare di ogni appiglio per rimpinguare le proprie tasche porterà ad aumenti nei prossimi due mesi giustificati solo da convenienti e arbitrari arrotondamenti. Considerata inoltre la vostra latitanza nell?avvisare i lettori su detto aumento è fin troppo facile cadere nell?errore di ritenervi anche voi influenzati da questa generalizzata smania di voler ?godere? di questo periodo di confusione. Mi auguro che pubblicherete questa lettera e per motivi di sana democraticità e per fugare tali possibili (forse affrettati) dubbi. Cordialmente. Lorenzo Rossi ( mail) Risponde Riccardo Bonacina:Carissimo Lorenzo, andiamo con ordine. è vero, siamo stati precipitosi e non abbiamo avvisato per tempo e con adeguata rilevanza i nostri lettori. Il motivo è semplice e duplice: innanzitutto perché ci siamo svegliati all?ultimo (come tutti del resto) rispetto alle problematiche connesse all?euro, in secondo luogo perché l?aumento di prezzo era programmato per il terzo numero di gennaio 2002, appuntamento con un settimanale del tutto nuovo (formato, grafica, colori, più pagine). Ma quella data cadeva in piena zona rossa, cioè nelle settimane di doppia circolazione di moneta in cui era vivamente sconsigliato ogni ritocco di prezzo. Ecco perché, anche in considerazione del fatto che da sette anni Vita, malgrado l?aumento di costo della carta e il notevole miglioramento del prodotto (pagine, numero di giornalisti, prodotti connessi come quaderni e inserti), non abbia mai aggiornato il suo prezzo di costo, non ci siamo sentiti colpevoli nell? aumentare del 10 per cento il costo di copertina, anticipandolo di qualche settimana. Come avrà notato, il prezzo dell?abbonamento è invece invariato. Insomma, Lorenzo, crediamo davvero che il prezzo sia giusto. Quelle 400 lire, come lei sa, oltre a contribuire alla qualità del prodotto che lei già apprezza, contribuiscono anche al mantenimento della nostra indipendenza, che è merce ancor più rara.


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